LA TRAMA DI THE BOYS IN THE BAND
The Boys in the Band è un film originale Netflix diretto da Joe Mantello, adattamento cinematografico dell’omonima opera teatrale di Mart Crowley, che nel 1970 aveva già ispirato la pellicola diretta da
William Friedkin intitolata
Festa per il compleanno del caro amico Harold. E’ il 1968, e sebbene New York City sia sempre stata una città al passo coi tempi, allora essere omosessuale era ancora ritenuto un segreto da tenere ben celato.
Michael (
Jim Parsons), uno sceneggiatore col vizio per l’alcol e lo shopping, decide di organizzare una festa di compleanno per i’irriverente e narcisista amico
Harold (
Zachary Quinto). Tra gli invitati troviamo l'ex fiamma di Michael,
Donald (
Matt Bomer); l’artista
Larry (
Andrew Rannells) e il suo coinquilino
Hank (
Tuc Watkins), un professore da poco lasciatosi con la moglie; il composto bibliotecario
Bernard (
Michael Benjamin Washington) e l’arredatore iperattivo
Emory (
Robin de Jesús). Al gruppo di amici si uniscono il vecchio compagno di college di Micheal,
Alan (
Brian Hutchison), e quello che dovrebbe essere il regalo di compleanno per Harold, il tanto affascinante quanto ingenuo “
Cowboy” (
Charlie Carver). Durante i festeggiamenti, ritrovatisi chiusi in casa per la pioggia, Michael propone di fare un gioco: ognuno di loro dovrà chiamare la persona che più hanno amato nella vita e dichiarare i propri sentimenti. Il gioco finirà col mettere per la prima volta a nudo i protagonisti, sia con i loro amici sia verso loro stessi...
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