Tadpole - Un giovane seduttore a New York, film commedia diretto da Gary Winick, segue le vicende di Oscar Grubman (Aaron Stanford), un brillante quindicenne molto intelligente che ama la letteratura classica. Non è affatto un adolescente come tutti, sembra quasi un uomo d’altri tempi: parla fluentemente il francese ed è solito citare Voltaire. Al giovane piacciono le donne più mature, delle quali guarda soprattutto le mani. Ce n’è una di cui è profondamente innamorato: il suo nome è Eve (Sigourney Weaver), una persona piena di fascino ed eleganza. Peccato, tuttavia, che si tratti della seconda moglie del padre.
Quando torna a casa dalla Chauncey Academy per il giorno del Ringraziamento, decide di non darsi per vinto e prova comunque a conquistarla. È fortemente convinto che sarebbe un compagno migliore di suo padre, troppo preso dal lavoro. Dopo numerosi tentativi falliti, però, Oscar finisce per fare l’amore con Diane (Bebe Neuwirth), una delle più care amiche della matrigna. Comincia così una serie di goffi malintesi per cercare di nascondere l’accaduto…
"Prendete il Truffaut di 'Baci rubati' dove il giovane Antoine Doinel, grande lettore di Balzac, perdeva la testa per la stagionata Fabienne Tabard, aggiungete il Whit Stillman di 'Metropolitan' e i quarantenni in bilico di Woody Allen. Mescolate il tutto e avrete 'Tadpole - Un giovane seduttore a New York' di Gary Winick, opera prima in digitale girata in soli 14 giorni. La sceneggiatura è di gran classe, gli interpreti fenomenali (Stanford da urlo) e la regia, premiata al Sundance, non si perde in ghirigori. Oscar pensa di sapere già tutto ma a quindici anni si vive alla velocità della luce. E si può cambiare nel giro di un weekend sulle splendide note di 'Changes' di David Bowie". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 17 gennaio 2003)"Il soggetto poco plausibile, che evoca 'Il laureato', esaurisce in sé tutte le risorse di un film a basso costo girato in video e in meno di un'ora e mezza. Per rendere la faccenda interessante bisognava inventare situazioni più sottili, scrivere dialoghi più brillanti. Così com'è, finisce per pesare sulle spalle ancora fragili del giovane Aaron Stanford, uno degli interpreti del futuro 'X-Men 2'. A uscirne sacrificata è Sigourney Weaver che non azzecca più un ruolo". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 19 gennaio 2003)"Divisa in capitoletti ed aforismi, la storiella romantica è raccontata con le carte dei cioccolatini, ma ogni riferimento al 'Laureato' o al 'Candido' non è puramente casuale. Il regista Gary Winick è un prestatore d'opera che si diverte a fare il classico piccolo film indipendente in digitale, premiato al Sundance, con l'aria di uno a cui piace il cinema di Woody Allen, di cui ricalca alcune ben note micronevrosi, anticipandole d'età. Tra chiacchiere borghesi e slang giovanili, non riesce mai ad essere trasgressivo, nonostante il cuore venga studiato come organo. Così vorrebbe la biologa Sigourney, che ci dà dentro di bonton professionista, mentre il piccolo e anonimo Aaron Stanford fa il 'girino' come da titolo, così alla fine è la massaggiatrice Bebe Neuwirth che conquista gli allori sul campo della simpatia". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 18 gennaio 2003)
È stato presentato al Sundance Film Festival nel 2002, dove ha vinto il Premio per la Miglior regia.
Il film segna il debutto cinematografico di Aaron Stanford. Sebbene il suo personaggio abbia 15 anni, durante le riprese ne aveva 23.
Attore | Ruolo |
---|---|
Aaron Stanford | Oscar Grubman |
Sigourney Weaver | Eve |
John Ritter | Stanley Grubman |
Bebe Neuwirth | Diane |
Robert Iler | Charlie |
Adam LeFevre | Phil |
Peter Appel | Jimmy |
Debbon Ayer | Jean |
Paul Butler | Prof. Sherman |
Ron Rifkin | Prof. Tisch |
Alicia Van Couvering | Daphne Tisch |
Kate Mara | Miranda Spear |
Hope Chernov | Samantha |
Seth Cosentino | Mike |