TRAMA STASERA A CASA DI ALICE
Stasera a casa di Alice, film diretto e interpretato da Carlo Verdone, racconta la storia di Saverio (Carlo Verdone) e Filippo (Sergio Castellitto), due cognati che lavorano presso l'agenzia di viaggi religiosi "Urbi et Orbi", intestata alle loro mogli. Mentre Saverio è una persona seria, ligia al lavoro e marito fedele, Filippo è in piena crisi con la sua consorte Gigliola (Cinzia Leone), che ha scoperto da poco avere un’amante, Alice (Ornella Muti), mandandolo via di casa.
La nuova fiamma di Filippo è una attrice che, per sopravvivere, fa la modella e la doppiatrice di film porno. L'uomo si è follemente innamorato di lei, tanto da permetterle, insieme alla sorella depressa Valentina (Yvonne Sciò), di trasferirsi in un magazzino dell'agenzia. Quando Saverio lo trova, per convincerlo a tornare a casa, gli racconta che la moglie Gigliola e sua figlia hanno tentato il suicidio, facendolo sentire terribilmente in colpa per aver causato tanto dolore nella sua famiglia. Nel frattempo Saverio chiede ad Alice di non cercare più suo cognato ma, quando la vede, perde anche lui la testa e, contro ogni previsione, comincia a frequentare la sua casa, sempre in festa. Tutto si complica quando Filippo, mosso da una forte nostalgia della sua amante, scopre il doppio gioco di Saverio…
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CRITICA DI STASERA A CASA DI ALICE
"La bravura di Castellitto e Verdone non basta a riequilibrare le sorti di un copione sfilacciato." (Morando Morandini, 'Il Giorno', 22 dicembre 1990) "Ornella Muti, Carlo Verdone e Sergio Castellitto gestiscono sapientemente il film in modo da assicurarci soltanto il tradizionale sorriso delle feste." (Alfio Cantelli, "Il Giornale", 22 dicembre 1990)"Commedia brillante, non sempre spiritosa e con qualche smagliatura nell'intreccio, dell'acuto Carlo Verdone, che sbeffeggia con garbata ironia uno dei nostri vizi storici, l'ipocrisia, celiando anche con un pizzico di cattiveria sul mercato del turismo religioso. Il sorridente triangolo dei protagonisti è senza punti deboli, nonostante Ornella Muti, per una volta gradevolmente in palla." (Massimo Bertarelli, "Il Giornale", 15 luglio 2003)
