TRAMA SORELLE PER SEMPRE
Sorelle per sempre, diretto da Andrea Porporati, racconta la storia vera di due bambine scambiate alla nascita.
Siamo a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, nei primi anni Duemila. Costanza Maggio (Viola Seggio) e Marinella Torrisi (Noemi Pecorella) hanno tre anni e frequentano lo stesso asilo. Un giorno, all'uscita, la maestra per sbaglio consegna Costanza a Lucia Torrisi (Donatella Finocchiaro), convinta che sia sua madre per via dell'incredibile somiglianza.
Questo errore insinua in Lucia un raggelante sospetto, sua figlia Marinella non somiglia a nessuno in famiglia ma è incredibilmente simile a Francesca Maggio (Anita Caprioli), la mamma di Costanza.
Le due donne si confrontano e scoprono che le figlie sono nate lo stesso giorno e nello stesso ospedale.
Decidono di far fare il test del DNA alle bambine. I risultati delle analisi confermano l'atroce dubbio che ci sia stato uno scambio nella culla. A seguito di questa scoperta, il tribunale dichiara che sia meglio per Costanza e Marinella tornare nelle rispettive famiglie di origine.
Con l'aiuto di psicologi che consigliano di fare crescere le bambine insieme come fossero sorelle, le due famiglie affrontano un difficile ma necessario percorso di accettazione per stabilire un nuovo equilibrio.
CURIOSITÀ SU SORELLE PER SEMPRE
Il film è ispirato alla vera storia di Melissa Foderà e Caterina Alagna, due ragazze di Mazara del Vallo che furono scambiate in culla il 1º gennaio 1998 nell'ospedale Abele Ajello.
Il primario dell'ospedale dichiarò: "È stata colpa dell'involontario scambio delle tutine. Il nostro è un piccolo ospedale dove c'è una nascita al giorno. Il Capodanno di tre anni fa c'era una certa confusione nel reparto, al personale ridotto per la festività si sommava l'agitazione per i due parti contemporanei. Sicché i vestiti ci hanno depistato. E quando successivamente è stato messo il braccialetto al braccio delle bambine l'errore era già scattato. Ho fatto riscontri con le analisi del sangue contenute nelle cartelle cliniche e non c'è alcun dubbio: lo scambio c'è stato”.
Nel marzo del 2013, 15 anni dopo lo scambio e 12 dopo la scoperta, il Tribunale di Marsala ha riconosciuto le responsabilità del personale ospedaliero. Ognuna delle due famiglie è stata risarcita con la somma di 800 mila euro.
