Shame, film drammatico diretto da Steve McQueen, vede protagonista Brandon (Michael Fassbender), un affascinante uomo di trentacinque anni che vive a New York in una bellissima casa. La sua è una vita quasi perfetta, se non fosse per un dettaglio non proprio trascurabile: l’uomo è dipendente dal sesso. Questo disturbo lo porta ad avere rapporti occasionali, spesso con prostitute, e pulsioni sessuali difficili da controllare, tanto da spingerlo a masturbarsi anche in momenti poco opportuni. Brandon decide di provare a risolvere questo problema solo quando arriva in città sua sorella minore Sissy (Carey Mulligan), una ragazza davvero molto insicura. Una sera la giovane donna si esibisce in una versione molto toccante di New York New York di Liza Minnelli, tanto da far commuovere il fratello che è andato ad ascoltarla insieme al suo capo e amico David (James Badge Dale). Questi, invaghito di Sissy, passa quella stessa notte insieme a lei.
Un rapporto basato solo sull'attrazione fisica che scuote fortemente Brandon, la cui malattia, invece di migliorare, peggiora di giorno in giorno. L’uomo, infatti, per soddisfare i propri istinti, ha ripetuti rapporti sessuali sia con uomini sia con donne, senza avere più il minimo controllo. Proprio per via di questo peggioramento, Brandon decide di allontanare la sorella, che invece gli manifesta di avere davvero bisogno del suo sostegno, tanto da arrivare a tentare il suicidio. Sarà proprio il fratello a salvarla e, colpito dal gesto insano, proverà un grandissimo rimorso per la sua condizione di dipendenza dal sesso. Brandon deciderà di curarsi, proteggendo così Sissy, oppure continuerà a essere schiavo dei suoi impulsi più perversi?
Il tema di una ricerca edonistica e ossessiva del piacere per mascherare vuoti e dolori esistenziali non è di grande novità e Steve McQueen non pare in grado di illuminarlo da angoli insoliti o di mostrarne risvolti inesplorati. Ma Il valore di un film come Shame si ritrova altrove: nella caratterizzazione di una New York elegante e disperata, come l’uomo che gli si muove attraverso, nell'equilibrio della rappresentazione del sesso, oggettivizzato, sempre privo di erotismo ma al tempo stesso anche di ostentato, nella qualità formale e, soprattutto, nella costruzione del legame complesso e appassionato tra fratello e sorella. (federico gironi)
La pellicola è stata presentata in concorso alla 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia: qui Michael Fassbender ha vinto la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile (2011).
La prima volta che Fassbender ha visto il film è stato con suo padre Josef. Entrambi erano contenti che sua madre Adele non potesse essere presente alla proiezione. Carey Mulligan ha dichiarato in un'intervista che la sua scena di nudo è stata liberatoria, ma anche che ha proibito a sua madre di guardare la pellicola.
Attore | Ruolo |
---|---|
Michael Fassbender | Brandon |
Carey Mulligan | Sissy |
James Badge Dale | David |
Nicole Beharie | Marianne |
Hannah Ware | Samantha |
Elizabeth Masucci | Elizabeth |
Robert Montano | Waiter |
Mari-Ange Ramirez | Alexa |
Alex Manette | Steven |
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