LA TRAMA DI SALVATORE GIULIANO
Subito dopo la liberazione della Sicilia, Salvatore Giuliano, già fuorilegge per aver ucciso un carabiniere, costituisce una banda ed entra a far parte dell'esercito separatista, sostenendo conflitti a fuoco con soldati e carabinieri. Quando questo esercito viene sciolto, Giuliano rimane isolato con la sua banda ed è costretto a riprendere la sua attività di fuorilegge. Uno dei fatti più gravi di questa attività è costituito dall'episodio di Portella della Ginestra, nel quale numerosi uomini, donne e bambini furono uccisi dalla banda. A questo punto viene decisa dalle autorità una guerra senza quartiere contro Giuliano. Uno dopo l'altro cedono i capisaldi della sua difesa e la mattina del 5 luglio 1950 il suo corpo inanimato viene ritrovato nel cortile di una casa di Castel Vetrano. Ma la storia non è conclusa. Gaspare Pisciotta viene avvelenato in carcere e altri mafiosi che hanno compiuto con lui i misfatti sono colpiti da mani misteriose.
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RECENSIONE
"(Il film) rappresenta in realtà un brano di storia italiana che pone al centro del suo discorso il fenomeno della mafia, fenomeno del quale il bandito è uno degli episodi più o meno oscuri, forse neppure il più importante anche se il più vistoso. A Rosi Giuliano serve esclusivamente (...) come punto di riferimento. La logicità storica e la funzionalità espressiva del linguaggio anticronologico dell'opera non si capiscono a fondo se non si tien conto che quel cadavere che nella prima scena appare dall'alto, schiacciato nell'assolato cortile di Castelvetrano (...) è uno dei tanti di una catena da spiegare." (G. Ferrara, 'Francesco Rosi', Canesi Editore, 1965)
CURIOSITÀ SU SALVATORE GIULIANO
- I TITOLI DI TESTA SONO CHIUSI DALLA SEGUENTE DIDASCALIA: "QUESTO FILM E' STATO GIRATO IN SICILIA. A MONTELEPRE, DOVE SALVATORE GIULIANO E' NATO. NELLE CASE, NELLE STRADE, NELLE MONTAGNE DOVE REGNO' PER SETTE ANNI. A CASTELVETRANO DOVE IL BANDITO TRASCORSE GLI ULTIMI MESI DELLA SUA ESISTENZA E NEL CORTILE DOVE UNA MATTINA FU VISTO IL SUO CORPO SENZA VITA".- PREMI: ORSO D'ARGENTO PER LA MIGLIORE REGIA AL XII FESTIVAL DI BERLINO (1962); NASTRO D'ARGENTO 1963 PER LA MIGLIOR REGIA (EX AEQUO CON "LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI"), MUSICA E FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO; GROLLA D'ORO 1962 PER LA MIGLIOR REGIA; PREMIO STAMPA ESTERA PER IL MIGLIOR FILM ITALIANO (1962).
INTERPRETI E PERSONAGGI DI SALVATORE GIULIANO
PREMI E RICONOSCIMENTI PER SALVATORE GIULIANO
Festival di Berlino - 1962
Ecco tutti i premi e nomination Festival di Berlino 1962
- Premio Orso d'argento per il miglior regista a Francesco Rosi
Nastri d'Argento - 1963
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1963
- Premio miglior regista a Francesco Rosi
- Premio migliore colonna sonora a Piero Piccioni
- Premio migliore fotografia in bianco e nero a Gianni Di Venanzo
- Candidatura miglior produttore a Franco Cristaldi
- Candidatura migliore sceneggiatura a Suso Cecchi D'Amico, Enzo Provenzale, Francesco Rosi, Franco Solinas