Ritratto di famiglia con tempesta è un film del 2016 diretto da Hirokazu Kore’eda. Trascinandosi per le vie di Tokyo, Ryota Shinoda (Hiroshi Abe) si adagia con noncuranza in una vita di fallimenti. Ha vinto un prestigioso premio letterario ma, oltre a godere del breve attimo di gloria, non ha fatto molto di più. Un romanzo mai concluso e un matrimonio finito sono le conseguenze palesi del vanificarsi dei buoni propositi passati.
Nel frattempo Ryota continua imperterrito a rifiutare qualsiasi cambiamento positivo e si limita a tirare avanti lavorando per una piccola agenzia investigativa, improvvisandosi detective. Invece di pagare gli alimenti all’ex moglie, sperpera quello che guadagna in scommesse alle corse o alla lotteria, sperando di risollevarsi arginando la fatica.
Il figlio Shingo (Taiyo Yoshizawa) può vedere il padre solo una volta al mese, la sorella non perde occasione per sottolineare la sua inconcludenza su tutti i fronti e Kyoko (Yoko Maki), un tempo sua compagna di vita, ha iniziato una nuova storia d’amore. Ma tra alcol e gioco d’azzardo, il buon lume della ragione torna ad accendersi: Ryota deve tornare al suo ruolo di padre e marito, prima che sia troppo tardi. Un tifone lo costringe per una notte intera a casa della madre vedova, insieme a Kyoko e suo figlio. Riuscirà, nelle poche ore a disposizione, a riprendere in mano la sua vita?
Tre generazioni: un uomo, sua madre, suo figlio. E poi il presente, il passato, il futuro. La vita come la volevi, e come non è stata, e la rassegnazione, il rimpianto, la testardaggine di continuare a provarci. Una storia di semplicità cristallina ed essenzialità monacale, eppure stratificata e sfumata. Kore-eda racconta, ascolta, segue e ama i suoi personaggi, con tutti i loro pregi e difetti, e ne racconta la quotidianità con un racconto talmente limpido e pulito da abbagliarti. Se per un verso Kore-eda gioca a mettere al dramma la maschera della commedia, c'è un senso di pace e serenità tutto orientale, tutto buddista, nel vedere che alla fine i pezzi vanno tutti dove dovevano andare. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
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Il film è stato presentato al Festival di Cannes del 2016.
Il regista ha iniziato a pensare alla storia nel 2001 dopo aver visitato sua madre, rimasta a vivere da sola dopo la morte del marito. Nel 2013, ha iniziato a lavorare alla sceneggiatura.
Le riprese sono durate un mese e mezzo e si sono frapposte a quelle di Our Little Sister, altro film di Hirokazu Kore’eda uscito nel 2015.
Il titolo originale significa “Ancora più profondo del mare” e fa riferimento al testo di un singolo della cantante Teresa Teng.
Attore | Ruolo |
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Hiroshi Abe | Shinoda Ryota: |
Yoko Maki | Shiraishi Kyoko |
Yoshizawa Taiyo | Shiraishi Shingo: |
Kirin Kiki | Shinoda Yoshiko: |