Profeti, il film diretto da Alessio Cremonini, racconta la storia del confronto e scontro fra Sara (Jasmine Trinca), una giornalista italiana in Medio Oriente rapita dall'Isis durante un reportage di guerra in Siria, e Nur (Isabella Nefar), giovane foreign fighter moglie di un miliziano del Califfato che la tiene prigioniera nella sua casa costruita in un campo di addestramento.
Le leggi dello Stato Islamico sono molto rigide, Sara in quanto donna non può essere incarcerata insieme ad altri uomini, ma può stare a stretto contatto solo con un’altra donna.
Durante i mesi di detenzione Nur, mossa dal desiderio di proselitismo, e seguendo gli ordini del leader del campo, tenta di convertire Sara e di farla aderire all'estremismo islamista, tentando di mettere in discussione tutto ciò in cui crede o non crede.
Assistiamo così a uno scambio tra le due donne fatto di sottili ricatti psicologici. Mentre Sara e Nur vivono queste tensioni all'interno della casa, fuori il sangue continua a scorrere in nome della vendetta.
Alessio Cremonini torna al cinema dopo il successo di Sulla mia pelle, firmando la regia di Profeti, una storia intensa sui diritti delle donne siriane, in cui racconta Isis, Medio Oriente, fede e giornalismo. E sceglie ancora come protagonista Jasmine Trinca che, dopo aver interpretato Ilaria Cucchi ricevendo una candidatura ai David di Donatello, qui veste i panni di una reporter presa in ostaggio da estremisti islamici. Insieme a lei c’è Isabella Nefar, nel ruolo della sua carceriera jihadista, attrice italo-iraniana per la prima volta diretta da un regista italiano.
Un film essenziale, così come la scelta di girare quasi interamente all'interno di una casa, che diventa una prigione, dove convivono in cattività le due protagoniste. Costrette a dividere il cibo, il bagno e perfino lo stesso letto. In un climax di pressione che fa sentire rinchiuso anche chi guarda.
Sebbene sia solo alla sua terza regia cinematografica, Cremonini ha già ricevuto prestigiosi riconoscimenti, ultimo proprio il Black Panther Award al Noir in Festival 2022, per Profeti. Aver portato sul grande schermo il caso Cucchi, presentato alla 75ª Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti, gli ha fatto vincere il David di Donatello come Miglior regista esordiente e il Premio David Giovani, nonché un Ciak d’oro e il Premio Sergio Amidei.
L’idea di questo film nasce dalla possibilità di unire più cose: poter girare quasi solo in una stessa location; raccontare dei diritti delle donne; poter parlare di un posto tormentato che amo, che è il Medio Oriente e poter guardare fuori dall’Italia oltre le storie che solitamente vengono raccontate (Alessio Cremonini).
Come per il film su Cucchi, anche stavolta il compito non era facile per Cremonini, che ha guardato, con curiosità, numerosi video delle cosiddette mogli dell'ISIS e che, invece di sbandierare un'idea o imporre un suo giudizio come altri avrebbero fatto, ha fornito una possibile chiave di lettura allo spettatore, creando, per chi saprà coglierlo, un parallelismo fra il "carcere" di Profeti e le prigioni psicologiche, quelle "costruite" da chi finge di voler bene e quelle autoimposte, perfino in famiglia e nella coppia, da chi è troppo debole per evadere. (Carola Proto - Comingsoon.it)
Profeti: leggi la nostra recensione completa del film
Nota del regista Alessio Cremonini:
"La prigionia, i diritti delle donne, il Medio Oriente, la religione, sono questi i temi che da sempre cerco di raccontare. Lo strumento è il cinema.
Un cinema inteso come 'viaggio' che svela storie, che percorre strade poco battute.
Un cinema politico. Un cinema radicale. Essenziale."
Film vincitore del Black Panther Award 2022 - Menzione speciale della giuria al Noir In Festival, dove è stato presentato in anteprima.
Dal Trailer Ufficiale in Italiano del Film:
Nur (Isabella Nefar): D'ora in poi obbedirai a delle regole, meglio che tu non le infranga.
È proibito aprire le finestre o uscire dalla casa, non puoi imprecare, non puoi cantare, non puoi pregare il tuo Dio.
Sara (Jasmine Trinca): Io non ho un Dio.
Nur: Come puoi dirlo con tanta sicurezza?
Nur: Come giornalista giudicavi.
Sara: Io non giudico, io informo.
Nur: L'informazione e la propaganda sono cose molto diverse.
La Siria, per Cremonini, non è un territorio mai battuto: nel 2013 scrive e dirige Border, film sulla guerra civile siriana, girato completamente in arabo, che non vede l’uscita nelle sale cinematografiche ma partecipa a numerosi festival tra cui quello di Roma, Belfast e Toronto.
In Profeti il regista torna a parlare di Medio Oriente, con una storia fatta di donne e di diritti negati, di religione e laicità, di devozione nei confronti di un Dio che è anche legge e della passione per una professione, quella del giornalismo, che ti porta a mettere tutto in discussione. Scena dopo scena si incontrano e si scontrano sullo schermo due civiltà diametralmente opposte, nel quotidiano delle mura di una casa, mentre fuori le bombe distruggono vite ed edifici.
Anche la scelta di raccontare un fatto realmente accaduto, come può essere il rapimento di una reporter italiana all’estero, ricorda quella del caso Cucchi. In Sulla mia pelle, infatti, Cremonini traduce fedelmente una vicenda nota alle nostre cronache giudiziarie senza romanzarla. Il suo, come lui stesso lo definisce, è un cinema semplice e non muscolare.
Attore | Ruolo |
---|---|
Jasmine Trinca | Sara |
Isabella Nefar | Nur |
Ziyad Bakri | Leader Isis |
Omar El-Saeidi | Prigioniero |
Mehdi Meskar | Abdullah |
Marco Horanieh | Hassan |
Orwa Kulthoum | Omar |
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