Plan 75, film diretto da Chie Hayakawa, è ambientato in Giappone in un futuro prossimo, quando un programma governativo cerca di contenere quella che è ormai un'emergenza nazionale: l'invecchiamento della popolazione. Il governo si deve muovere tra i costi pubblici del welfare e la possibilità data agli anziani di ricorre all'eutanasia, ricevendo in cambio aiuto logistico e finanziario. È così che la scelta tra la vita e la morte diventa più un questione burocratica che etica.
Il film segue le storie di Michi (Chieko Baishô), un'anziana signora che cerca come può di tirare avanti; Hiromu (Hayato Isomura), uno dei venditori del programma, infine Maria (Stefanie Arianne), una giovane infermiera di origine filippine.
Al suo esordio alla regia di un lungometraggio, Chie Hayakawa affronta sul grande schermo il tema delicato dell’invecchiamento e di come la società giapponese escluda chi non ritiene più indispensabile. La prima versione del film, sotto forma di corto, ha aperto l’opera antologica intitolata Ten Years Japan (2018), prodotta da Hirokazu Kore-eda. Con questa storia la regista vuole sottolineare il dramma dell’accettazione passiva da parte delle persone anziane di questo inventato programma governativo, chiamato appunto Piano 75, perché “non vogliono disturbare nessuno: hanno paura di essere un peso per la famiglia, per gli amici o per il paese. Una paura alimentata dalla pressione sociale e mediatica che subiscono”. E per sentirsi vivi e ancora utili sono costretti a ritagliarsi impieghi come raccogliere mozziconi di sigaretta o sorvegliare i parcheggi. “Questo non è accettabile. Ho cercato di criticare una società che non mette al primo posto la dignità umana, ma l’economia e la produttività. Eliminare quello che definiamo improduttivo è un concetto molto vicino al fascismo: anche senza un dittatore, questo modo di vedere le cose può propagarsi facilmente tra le persone ed è spaventoso” - ha spiegato Hayakawa. Un altro aspetto su cui la pellicola si concentra è quello dei legami familiari e tra le persone, e di come negli ultimi anni questi si siano indeboliti: “La comunità sta diventando povera di empatia. Credo che la compassione rappresenti la chiave per arginare il problema: ecco perché con Hiromu e Yoko, i due giovani del film, ho voluto dare spazio anche alla speranza” - ha aggiunto. Una tesi che viene messa in evidenza ancora di più dal parallelismo con gli immigrati filippini: “Ho scelto di inserire tra i personaggi un caregiver e un’infermiera filippina perché il loro popolo conserva ancora un forte senso comunitario, quello che noi stiamo perdendo. Una vera e propria cultura della reciprocità che deriva dalla loro religione. Volevo mettere in evidenza il contrasto che oppone calore e apatia” - ha chiarito la regista. Anche la scelta di non inserire elementi spettacolari è fortemente motivata: “Volevo che il pubblico sentisse che non si tratta di fantascienza ma di qualcosa che potrebbe accadere. O che sta già iniziando ad accadere. Quindi ho cercato di far sembrare tutto ordinario, come l'attuale panorama sociale” - ha concluso. Chieko Baisho, l’attrice che interpreta la protagonista, ha confessato di essersi rivista molto nella sceneggiatura e di averne anche avuto paura a un certo punto, vista la sua età (classe 1941 ndr). Dopo averla messa da parte per un po’, ha deciso di leggerla una seconda volta e, con più lucidità, di accettare la parte.
Il Piano 75, nella realtà, non esiste, ma tutto ciò che viene rappresentato nel film, purtroppo, sì. A cominciare dalla pressione che la società esercita sugli anziani, fino a farli sentire inutili (Chie Hayakawa)
L'invecchiamento della popolazione è un problema. Non lo è solo in Italia, ma anche in Giappone, e in particolare nel Giappone distopico di Plan 75.
Quello di Chie Hayakawa è il più classico dei film a tesi. Un film che parte da un assunto forte, e polemico, e che lo sviluppa mostrando quello che è ovvio mostrare. Tutto è molto chiaro, tutto è molto dichiarato, esplicitato, in Plan 75. Tutto è estremamente leggibile per lo spettatore, che non deve confrontarsi con piani simbolici o traslati, e che è accompagnato nel film da una messa in scena limpida e precisa, minimale, legata (ma non troppo) al cinema di Kore-eda, per fare un esempio di regista noto anche da noi. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
Plan 75: leggi la nostra recensione completa del film.
Quello che il film di Chie Hayakawa denuncia è un dramma reale che le persone anziane giapponesi vivono davvero. La società esercita su di loro una forte pressione che li fa sentire col tempo inutili, privandoli della loro dignità. Si manifesta un’intolleranza generale nei confronti dei più deboli, dei poveri e degli anziani. D’altronde anche figure autorevoli hanno proposto soluzioni estreme al problema dell’invecchiamento precoce del Giappone. Proprio come Yusuke Narita, professore di Economia a Yale, che alla fine del 2021 aveva suggerito una sorta di suicidio di massa riferendosi proprio alle persone della terza età (dicendo, dopo numerose polemiche, che si trattava di una frase fraintesa perché estrapolata dal contesto). Al di là di ogni estremismo, il dibattito sulle pensioni troppo alte che ruberebbero il futuro ai giovani, è in Giappone all’ordine del giorno. Per questo, così come dichiara la regista di Plan 75, il piano di cui racconta il film non esiste nella realtà, certo, ma non è impensabile immaginarlo visto come la comunità considera e tratta gli anziani.
Attore | Ruolo |
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Chieko Baisho | Michi Kakutani |
Hayato Isomura | Hiromu Okabe |
Stefanie Arianne | Maria |
Taka Takao | zio Yukio Okabe |
Yumi Kawai | Yoko Narimiya |
Hisako Ôkata | Ineko |
Kazuyoshi Kushida | Fujimaru |
Yusaku Mori |
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