TRAMA OMICIDI DI CLASSE
Omicidi di classe, film diretto da Dan Rosen, vede protagonisti Chris (Michael Vartan) e Tom (Matthew Lillard), amici e compagni di studi al college. I due giovani desiderano fortemente essere ammessi ai corsi di medicina presso l’università di Harvard, ma il loro scarso rendimento dell’ultimo semestre gli impedisce di ambire così in alto. Dopo aver realizzato che verranno respinti da ogni università prestigiosa, i due sono presi dallo sconforto, finché non scoprono una regola semisconosciuta dello statuto universitario: se uno studente si uccide, la commissione dei professori attribuisce automaticamente ai suoi compagni di stanza il massimo dei voti in ogni materia, per cercare di compensare il trauma.
Facendo leva su questa clausola poco nota delle regole scolastiche, Chris e Tim decidono di uccidere il compagno Rand (Randall Batinkoff), uno sbruffone che maltratta la fidanzata Nathalie (Tamara Craig Thomas). I due riescono a inscenare con successo il suo suicidio: prima lo fanno ubriacare e poi lo buttano da un dirupo sul fiume, lasciando indizi in giro che giustifichino il suo gesto estremo. Tutto sembra procedere secondo i piani e i due ottengono il massimo dei voti. Le cose si complicano però quando il corpo di Rand non viene ritrovato e iniziano a verificarsi altri suicidi…
CRITICA DI OMICIDI DI CLASSE
"Thriller noir e giovanilista, vagamente ironico e anti-borghese sulla linea del precedente, 'Omicidi di classe' stenta a motivare le sue (irragionevoli) ragioni e si smarrisce nella vaghezza, nonostante un buon (lynchiano?) senso dell'inquadratura e, soprattutto, l'otima colonna sonora di Shark. Cast d'attori giovani, tra cui spicca Matthew Lillard (proveniente dal vivaio di 'Scream'), faccia angolosa, perversa e schizoide". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 25 agosto 2000)"Dispiace dirlo, non fosse altro perché, per quanto macabra, l'idea di partenza per un bel giallo non era brutta, ma è raro, anche in tempi di magra, vedere un film così piatto, vuoto e insulso come questo. Il giallo non decolla, la svolta thriller manca completamente, i risvolti drammatici stemperati in un'aria da commedia che nuoce e, di più, infastidisce: gli interpreti, a cominciare dall'altrove efficace Matthew Lillard sono spesso sopra le righe". (Andrea Frambosi, 'L'eco di Bergamo', 30 agosto 12000)
