La quindicenne parigina Mignon, sofisticata, piuttosto elegante e altezzosa, giunge a Roma per essere ospitata in casa dei cugini Forbicioni, poiché suo padre - fratello del capo famiglia, un libraio romano - malgrado una fortunata carriera come imprenditore edile, si trova nei guai con la giustizia francese. I cugini romani sono cinque, tra fratelli e sorelle (si va dai 17 anni di Tommaso a Giacomino, che ha solo 18 mesi). Tra questi c'è il tredicenne Giorgio, molto studioso e amante della letteratura, nonché meno grossolano degli altri. Tanto scontrosa e riservata è Mignon, quanto sfrontata è la cugina quindicenne Chiara: mentre le due ragazze si detestano, Mignon lega con il timido Giorgio. Nel frattempo Cacio - grande amico di Tommaso - le fa il filo e la straniera finisce con l'abbandonarsi alla sua corte nella libreria dello zio, in cui si è messa a lavorare. Giorgio, scoprendo la ragazza fra le braccia di Cacio, rimane sconvolto e cade in uno stato di depressione, accentuato dal fatto che la sua anziana professoressa di latino è moribonda e che la svogliatezza (più i cattivi voti in classe) si è impadronita del ragazzo. Dopo aver scoperto che sua madre Laura non è affatto insensibile alle profferte di Aldo (marito della sorella), Giorgio tenta il suicidio ingerendo palline di naftalina e solo una buona lavanda gastrica lo restituisce ai suoi. Durante la festa casalinga per i quarant'anni di Laura (che ha deciso di lasciare per sempre l'assiduo cognato), Mignon comunica di essere incinta: sgomento generale ma, in realtà, la gravidanza è simulata, poiché Mignon desidera soltanto tornarsene a casa sua. Giorgio, sempre teneramente preso dalla ragazza, tenta invano di inseguire il taxi della francesina. Sul suo diario non potrà che segnare la parola "fine" sotto il capitolo della propria infatuazione adolescenziale.
"Francesca Archibugi, al suo per fortuna confortante esordio, tenendo ben presente la lezione Truffaut, riesce a ritrarre un'età difficile in modo convincente e talora anche poetico. Bravi tutti gli attori. Da vedere." (Francesco Mininni, Magazine Italiano tv)"Dolce amara commedia d'amore nella quale Francesca Archibugi ha saputo condire l'intelligenza e la sensibilità con l'astuzia in un'ottica femminile. Calibrata direzione d'attori, piccoli e non. La Sandrelli emerge di una testa su tutti." (Laura e Morando Morandini, Telesette)
- 5 DAVID DI DONATELLO 1989: PER MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE (FRANCESCA ARCHIBUGI), MIGLIORE SCENEGGIATURA (GLORIA MALATESTA, FRANCESCA ARCHIBUGI E CLAUDIA SBARIGIA), MIGLIORE ATTRICE (STEFANIA SANDRELLI), MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA (MASSIMO DAPPORTO), MIGLIORE FONICO DI PRESA DIRETTA (CANDIDO RAINI).- IL FILM E' STATO GIRATO A ROMA ED E' COSTATO CIRCA UN MILIARDO E MEZZO. LE RIPRESE SONO DURATE OTTO SETTIMANE E MEZZO. LA REGISTA LO HA DIRETTO MENTRE ERA INCINTA E, POCHI GIORNI DOPO L'ULTIMO CIAK, HA DATO ALLA LUCE LUDOVICA.
Attore | Ruolo |
---|---|
Stefania Sandrelli | Mamma Laura |
Jean-Pierre Duriez | Federico Forbicioni |
Céline Beauvallet | Mignon |
Leonardo Ruta | Giorgio |
Francesca Antonelli | Chiara |
Massimo Dapporto | Aldo |
Daniele Zaccaria | Tommaso |
Eleonora Sambiagio | Antonella |
Micheline Presle | Professoressa Girelli |
Lorenzo De Pasqua | Cacio |
Flavia Chiappalone | Giacomino |
Valentina Cervi | Valentina |
Giulio Marcello | Pennellone |
Giuseppe Giordani | Giuseppe |
Roberto Berini | Massimo |
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