Carlo Carbone, una quarantina d'anni, ex attore, più volte ricoverato in reparti psichiatrici, vive una vita di espedienti tra mense e dormitori pubblici. Un giorno conosce Sara e tra di loro nasce una strana relazione. Per il resto la vita di Carlo, da cui Sara è tenuta al di fuori è quella di sempre: piccoli trucchi, le solite frequentazioni, fantasie di riscatto da un passato bruciato. La donna diventa l'unico elemento concreto e positivo della sua vita. Un contatto con un vecchio amico dei tempi in cui faceva teatro riavvicina Carlo al mondo che era stato suo ed egli intraprende la stesura di una sceneggiatura teatrale. Sara, coinvolta dal rapporto al punto da trascurare il proprio lavoro, segue Carlo nell'elaborazione del testo ma vittima della sua follia, subisce un'aggressione.
"Il film è terribile, e bello". (Lietta Tornabuoni, La Stampa)"Il regista Segre tenta di dare alla figura di un attore in crisi una valenza particolare, quasi voglia farne il simbolo dell'emarginazione odierna. Il passato di Carlo viene fuori però a brandelli, senza un disegno organico che conduca lo spettatore ad inquadrarlo. Nuoce poi alla pellicola la scelta di un protagonista, che è poi anche soggettista, che recita alquanto sopra le righe, con risate cavernose e urla da teatrino rionale, come nelle vecchie recite da filodrammatica, e per giunta con una dizione assai improbabile per un attore che ha un passato, a quanto recita il copione, di tutto rispetto".(Segnalazioni Cinematografiche)
- REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1992.
Attore | Ruolo |
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Carlo Colnaghi | Carlo Carbone |
Alessandra Comerio | Sara Treves |
Lou Castel | Guido |
Eugenia D'Aquino | Esther |
Laura Panti | Bianca Treves |
Leone Ferrero | Paolo Farina |
Barbara Valmorin | Maria Luisa |