Magnificat

Magnificat

Voto del pubblico
Valutazione
2.9 di 5 su 13 voti
Regista: Pupi Avati
Genere: Drammatico
Anno: 1993
Paese: Italia
Durata: 110 min
Distribuzione: ISTITUTO LUCE ITALNOLEGGIO - SAN PAOLO AUDIOVISIVI
Magnificat è un film di genere drammatico del 1993, diretto da Pupi Avati, con Luigi Diberti e Arnaldo Ninchi. Durata 110 minuti. Distribuito da ISTITUTO LUCE ITALNOLEGGIO - SAN PAOLO AUDIOVISIVI.
Genere: Drammatico
Anno: 1993
Regia: Pupi Avati
Paese: Italia
Durata: 110 min
Formato: PANORAMICA A COLORI
Distribuzione: ISTITUTO LUCE ITALNOLEGGIO - SAN PAOLO AUDIOVISIVI
Sceneggiatura: Pupi Avati
Fotografia: Cesare Bastelli
Montaggio: Amedeo Salfa
Musiche: Riz Ortolani
Produzione: ANTONIO AVATI PER DUEA FILM, ISTITUTO LUCE ITALNOLEGGIO - PENTA FILM - UNION P.N.

TRAMA MAGNIFICAT

Sotto gli spalti di un castello medioevale del decimo secolo, per ordine del signore del luogo, viene eseguita una feroce decapitazione in pubblico, ad opera di Folco, un impassibile boia, assistito da Baino, un giovane non ancora indurito, ma accuratamente scelto fra tanti come apprendista boia. In seguito, nel corso di una agghiacciante esercitazione di apprendistato, il giovane deve assistere, inorridito, a una seconda atroce esecuzione, che tocca questa volta a una giovane vagabonda ritenuta strega. Dopo tale "preludio" i due s'incamminano verso il convento della Visitazione, il convento del Magnificat appunto, che domina silenzioso e isolato una lontana vallata. Verso la stessa meta si trovano incamminati per vie diverse e per diversi motivi altri pellegrini: Roza la favorita di un re per chiedere la grazia di partorire un maschio che le assicuri la successione al trono; Margherita un'ingenua ragazzina "ceduta" come novizia al Convento in cambio di una macina da mulino; un re libertino, che vuol finire i suoi giorni in quel Convento, e ci arriva scortato da uno stuolo di figli illegittimi; un monaco itinerante, che passa di monastero in monastero per registrare i defunti delle varie comunità, e muore "non registrato" e ignorato da tutti; due sposi che si uniscono in matrimonio alla presenza di rappresentanti della Chiesa e del potere, e sotto gli occhi di una piccola folla che li spia anche nei momenti di maggiore intimità. Tutti approdano a quel Convento come un'oscura ricerca, i cui momenti vengono scanditi dalle celebrazioni che si susseguono durante i giorni della settimana santa. Alla fine un qualche segno di vita e di liberazione viene percepito unicamente dalla giovane Margherita, la novizia forzata che sogna la libertà. Guardalo subito su Prime Video

CRITICA DI MAGNIFICAT

"Film forse percepito come favola moderna, corale, di un'umanità disorientata, che barcolla, oggi come ieri, alla ricerca di qualcosa di impreciso, di un qualche punto di riferimento che non riesce a intravedere, di un qualche perché che dia senso al vivere e al morire. Film non facile, comunque, e tuttavia interessante per quel tentativo di rievocare una cultura mista di religiosità e superstizione, di crudeltà e di sogni, di determinazione e contraddizione, facendola apparire come metafora di una oggi per altri versi simile a quello, e ripetizione in chiave moderna dei sentimenti, i vizi, gli abusi, le inquietudini e le aspirazioni di sempre. Film che non propone nulla di preciso, ma crea ambienti e atmosfere che invitano a riflettere, il senso di nullità e di vuoto che esige per contrasto una qualche via d'uscita, con un perenne sottofondo di citazioni bibliche, brani evangelici ripetuti insistentemente, preghiere, simboli, suggestioni." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 115, 1993) "Con "Magnificat", film destinato a restare nella storia del cinema italiano, Pupi Avati pare voler aprire un terzo tempo nella sua narrativa." (Francesco Bolzoni, L''Avvenire') "Abbandonate le storie corali emiliane contemporanee narrate in passato con tanta affettuosa crudeltà, intelligenza e malinconia, lasciata l'America provinciale dove ha girato gli ultimi due film, "Bix" e "Fratelli e sorelle", dislocandosi nel tempo e nel sentire Avati ha realizzato una delle sue opere più sorprendenti e anche inquietanti: si oscilla tra il sollievo di non essere nati alla vigilia dell'anno mille e il timore di trovarsi davanti a un medioevo prossimo venturo." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa)' "Il film è forse il migliore uscito finora dalla fucina dei fratelli Avati, Antonio produttore e Pupi regista." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera')

CURIOSITÀ SU MAGNIFICAT

- REVISIONE MINISTERO MARZO 1993.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI MAGNIFICAT

Attore Ruolo
Luigi Diberti
Signore di Malfole
Arnaldo Ninchi
Folco
Massimo Bellinzoni
Baino
Brizio Montinaro
Signore di Campodose
Dalia Lahav
Roza
Consuelo Ferrara
Badessa
Lorella Morlotti
Venturina
Davide Celli
Bagnaro
Marcello Cesena
Agateo
Eleonora Alessandrelli
Margherita
Massimo Sarchielli
Padre di Margherita
Andrea Scorsoni
Giovane signore di Malfole

PREMI E RICONOSCIMENTI PER MAGNIFICAT

David di Donatello - 1993

Ecco tutti i premi e nomination David di Donatello 1993

  • Candidatura miglior colonna sonora a Riz Ortolani
  • Candidatura miglior costumista

Nastri d'Argento - 1994

Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1994

  • Candidatura miglior scenografia
  • Candidatura migliore colonna sonora a Riz Ortolani
  • Candidatura migliori costumi
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