Lucía y el sexo, film diretto da Julio Medem, narra la storia di Lucia (Paz Vega), giovane che lavora a Madrid come cameriera. Dopo aver appreso di un tragico incidente stradale in cui ha perso la vita Lorenzo (Tristán Ulloa) - suo amante e scrittore tormentato - la ragazza decide di fuggire dalla capitale spagnola e si reca in una sperduta isola nel Mediterraneo, di cui il fidanzato gli parlava spesso.
Stabilitasi in una piccola pensione, Lucia fa conoscenza con gli altri inquilini, Carlos (Daniel Freire) ed Elena (Najwa Nimri), anch’essi giunti lì per sfuggire a delle tragedie personali. Senza saperlo, tutti e tre hanno un legame con Lorenzo: Elena lo conobbe anni fa su quell’isola, dove passarono insieme una romantica notte di passione e da cui poi nacque la figlia Luna. Carlos invece è il patrigno di Belen, la ragazza che causò la drammatica morte di Luna.
Mentre scopre sempre di più sul passato dei suoi due nuovi amici, Lucia pensa al libro che Lorenzo stava scrivendo, trovando strane somiglianze. Presto, i confini tra realtà e finzione cominciano a dissolversi…
"L'asso nella manica di questo meta - pasticcio è che la storia a metà ricomincia, lo scrittore decide di raccontarla diversamente per dare un'altra chance ai personaggi (e a se stesso). Attrici bellissime (Paz Vega, Najwa Nimri), un'isola selvaggia e metaforica con fari fallici, buchi uterini, un sub un po' Ulisse un po' Rocco Siffredi... Abile fucinatore d'immagini, Medem ha i suoi fans: al cuore - e al kitsch - non si comanda. Ma non conti su di noi". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 18 aprile 2003)"Il film ripercorre nella solitudine il passato amoroso di un'attrice spagnola, la vicenda del suo amante, della figlia che egli non sapeva di avere, della madre di questa figlia attrice di film pornografici, della baby-sitter ammiratrice e imitatrice della pornodiva". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 18 aprile 2003) "Equidistante e paritario nei simboli fallici il racconto, decadente e surreale, conferma che comunque il cinema spagnolo - profeti del sesso insuperati restano Aranda e Bigas Luna - è in rimonta. E che Bardem, qui travestito da nouvellevaguista francese, merita comunque di essere spiato per il futuro, quando non vorrà più pater i timorati del sesso". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 aprile 2003) "Chi ci ha capito qualcosa in 'Lucia y el sexo'? Non vogliamo cavarcela dicendo che aleggia lo spirito di Almodovar o che sull'isola del film risuona la stessa poetica della fuga del nostro Salvatores, sarebbe un imperdonabile provincialismo. Neanche che il cinema di lingua spagnola abusa spesso e volentieri del vizietto di buttarsi sul paranormale. (...) Inutile: tanto non ci capireste niente lo stesso. Ma andate a vederlo perché tutto questo groviglio trova il modo di accomodarsi in un'atmosfera che sa essere avvolgente". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 19 aprile 2003)"Diversamente da quello che grida il lancio pubblicitario per fomentare la ressa erotica al botteghino, questo è un melodramma passionale complicato e pesante, che potrebbe essere stato scritto da un trio impossibile di sceneggiatori: il librettista di Verdi Arrigo Boito, il cineasta d'amour Claude Lelouch e il voyeur sederasta Tinto Brass. (...) Paz Vega, protagonista anche di 'Novo', esibisce energia e nudità come se fosse il ruolo della sua vita. Una patina di falsità tiene lontani i puri e gli esigenti. Irritante". (Silvio Danese, 'Il giorno', 19 aprile 2003)
Il film ha lanciato la carriera di Paz Vega, facendole vincere anche un premio Goya come migliore attrice rivelazione.
Attore | Ruolo |
---|---|
Paz Vega | Lucía |
Tristán Ulloa | Lorenzo Alvarez |
Najwa Nimri | Elena |
Daniel Freire | Carlos/Antonio Castillo |
Elena Anaya | Belen Lozano |
Javier Cámara | Pepe |
Silvia Llanos | Luna |
Diana Suárez | Manuela Lozano |
Juan Fernández | Capo |
Charo Zapardiel | Ostetrica |
María Álvarez | Infermiera |
Javier Coromina | Cameriere |
Arsenio Leon | Zuniga, il calciatore |
Alesandra Alvarez | Luna a 1 anno |
David Bulnes | Attore porno |