Dei tre figli di Padron Luigi Manfredi, onesto agricoltore, il più giovane, Giuseppe, s'è fatto carabiniere. Giuseppe è fidanzato a Maria, che sposa prima di partire per la guerra, la prima guerra mondiale. Egli muore in combattimento, lasciando alla vedova un figlio, Luigi. Questi cresce nella casa del nonno e mostra fin da ragazzo la tendenza a seguire la carriera paterna. La madre ne teme per lui i pericoli e persuade il nonno e lo zio parroco a metterlo in seminario. Ma non è possibile opporsi alla vocazione del giovinetto, il quale finisce per arruolarsi nell'arma. Passano gli anni: scoppia la seconda guerra mondiale. Luigi si batte valorosamente in Africa, viene rimpatriato per malattia e, promosso brigadiere, viene mandato a comandare una stazione, nelle vicinanze del suo paese. Dopo l'8 settembre, Luigi resta al suo posto, cercando di tutelare gli interessi dei connazionali. Nella zona vengono uccisi due soldati tedeschi: dieci paesani sono presi come ostaggi. Luigi si presenta al comando tedesco: dichiaratosi responsabile dell'uccisione, e affronta la fucilazione per salvare gli ostaggi.
"Completamente negativo, in ogni senso è "La fiamma che non si spegne", sull'arma dei carabinieri, che certo meritava un omaggio più sincero e umano. Eroismi e sacrifici, patria amore e famiglia, si trovano in questo film nelle lora accezioni più false e retoriche [...]. Il regista (l'anonimo Cottafavi) e i suoi degni collaboratori cercano fra l'altro di fare un'apologia del fascismo". (G. Aristarco, "Voce Adriatica", 3/9/1949).
IN UN PRIMO TEMPO COLLABORARONO ALLA SCENEGGIATURA: FULVIO PALMIERI, SIRO ANGELI, GIORGIO CAPITANI, ALBERTO POZZETTI, MARIO PAGANI E VITTORIO COTTAFAVI.
DAL ROMANZO "ITALA GENS" DI FRANCO NAVARRA VIGGIANI
Attore | Ruolo |
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Gino Cervi | Luigi Manfredi |
Maria Denis | Maria |
Leonardo Cortese | Giuseppe Manfredi |
Luigi Tosi | Giovanni |
Danielle Benson | Caterina |
Carlo Campanini | Zio Di Maria |
Daniela Benucci | Caterina |
Fulvia Mammi | Norina |