Prima diario poi romanzo, ma molto autobiografico, La douleur racconta l'attesa straziante negli ultimi mesi di guerra di Marguerite Duras, all'epoca giovane scrittrice in attesa del ritorno dai campi di concentramento tedeschi del marito, tra i leader della Resistenza. Ritratto intimo struggente e spietato di una donna che inizia a temere un possibile ritorno, oltre che la morte, della persona amata, oltre che un affresco credibile di una Parigi insonne, in attesa di risvegliarsi dall'incubo dell'occupazione tedesca. Un gioiello prezioso che colpisce, con una straordinaria Mélanie Thierry nei panni della Duras. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
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Dove andrebbe mai il cinema se non ci fosse la letteratura a rifornirla di storie da adattare? Non solo il fumetto, quindi, ma sempre di più anche classici vengono continuamente portati sul grande schermo. È il caso del film La douleur, ispirato a Il dolore (1985) di Marguerite Duras, diretto da Emmanuel Finkiel, con protagonisti Mélanie Thierry e Benoît Magimel. Si tratta di una storia autobiografica abbozzata dall’autrice su un diario tenuto nascosto e rimasto dimenticato per anni, che racconta l’attesa piena di dolore del ritorno, nel 1945, dei deportati francesi nei campi di concentramento nazisti.
Nel dramma collettivo si insinua la tragedia personale della scrittrice, in attesa del ritorno del marito Robert Antelme, una delle maggiori figure della Resistenza francese, sposato nel 1939. Durante la Seconda guerra mondiale, infatti, la Duras collaborava con Libres, pubblicazione che informava i parenti delle persone deportate in Germania.
Considerata una delle maggiori scrittrici francesi e europee del XX secolo, nata nel 1914 a Saigon, all’epoca Indocina francese, Marguerite Donnadieu si stabilisce definitivamente in Francia nel 1932. Cambierà il proprio cognome in Duras nel 1943, dal nome di un villaggio del sud ovest in cui si trovava la casa del padre.
La Shoah è una tematica ricorrente nella carriera del regista Emmanuel Finkiel, che ha iniziato come aiuto dI Godard e di Kieslowski nei Tre colori. A 19 anni era rimasto sconvolto dalla lettura del romanzo della Duras, “la figura della protagonista mi ricordava mio padre”, ha scritto lui stesso, “che aspettava sempre, almeno così mi sembrava, anche dopo aver avuto la certezza che che i genitori e il fratello erano morti a Auschwitz”.
Mélanie Thierry, protagonista nei panni di Marguerite, dopo anni come modella ha iniziato la sua carriera come attrice a 17 anni, ne La leggenda del pianista sull’oceano di Giuseppe Tornatore. È stata nominata tre volte al premio César, vincendo come speranza femminile nel 2010 e ottenendo due candidature negli ultimi due anni, per io danzerò e Au revoir là-haut.
La douleur ha rappresentato la Francia agli Oscar 2019 per la categoria miglior film in lingua straniera, finendo escluso dalla shortlist dei nove preselezionati, così come Dogman di Matteo Garrone
Attore | Ruolo |
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Melanie Thierry | Marguerite Duras épouse Antelme |
Benoît Magimel | Pierre Rabier |
Benjamin Biolay | Dionys Mascolo |
Grégoire Leprince-Ringuet | François Mitterrand |
Emmanuel Bourdieu | Robert Antelme |
Patrick Lizana | Georges Beauchamp |
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