Un nobile di provincia, retrogrado e misogino, ha un figlio che di nascosto del padre si dedica allo sport automobilistico. In breve il giovanotto si afferma talmente da essere accettato come corridore nella "Mille Miglia". A causa di un imprevisto, deve ritirarsi a metà percorso ma continuando ad allenarsi e dando buona prova sul circuito di Monza, viene ammesso nella riserva per il gran Premio di Tripoli. Durante questa corsa deve sostituire il primo pilota e vince. Il padre a questo punto viene a conoscenza della vittoria del figlio e ne viene informata anche una ragazza che, amata dal giovane, lo respingeva credendolo poco sportivo. Quindi la vittoria viene coronata da un fidanzamento.
" Un altro film sbagliato. Dalla impostazione, alla sceneggaitura, alla regia, alla interpretazione, al montaggio, nulla in questo film è stato studiato fino in fondo e nulla si sostiene. La logica narrativa manca tanto quanto la qualità spettacolare; la sceneggiatura non esiste; l'interpretazione è quanto di più scialbo si può immaginare, con netti accenti alla filodrammatica di paese." (Anonimo, "Bianco e Nero", n.3. marzo 1937)
AIUTO REGISTA: ALBERTO LATTUADA E GIANNI MAESTRI.
ROMANZO OMONIMO DI EMILIO DE MARTINO
Attore | Ruolo |
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Barbara Monis | Anna Maria Rocchi |
Ugo Ceseri | Rocchi Padre |
Marcello Spada | Arnaldo |
Luigi Almirante | Conte Di Aragone |