Uscita da una clinica psichiatrica dove era stata ricoverata in seguito allo choc provocatole dalla tragica morte della madre, la piccola Susan torna a casa, accolta dal padre e dalla sua nuova moglie. Poiché la bambina è stata nominata dalla madre sua erede universale, alcune persone direttamente interessate all'eredità cercano in tutti i modi di tessere intorno a Susan un'atmosfera da incubo, allo scopo di farla interdire e tornare definitivamente nella clinica psichiatrica. Tra queste persone c'è la matrigna di Susan, le cui mire sono rivolte a un prezioso monile nascosto dalla bambina il giorno stesso della morte della madre. Quando il monile viene ritrovato all'interno di una bambola di pezza di Susan, la perfida matrigna, pur di impossessarsene, non esita ad uccidere uno zio della bambina; Susan seguirebbe la stessa sorte, se non intervenisse provvidenzialmente il padre. Nella colluttazione, è la matrigna a soccombere. Afferrato un candeliere Susan, con grande freddezza, comincia a dare fuoco alla casa. Si ripete così la stessa scena della morte della madre, quella scena che la bambina aveva tentato disperatamente di cancellare dalla sua mente: l'assassinio della donna da parte del marito e l'incendio della casa provocato proprio da Susan allo scopo di simulare una disgrazia e scagionare il padre, a cui è morbosamente affezionata.
"Un 'thrilling' sviluppato in maniera piuttosto convenzionale e solo a tratti vivificato da un'efficace suspense." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 67, 1969)
Attore | Ruolo |
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Don Ameche | Edward Shelley |
Martha Hyer | Francene Shelley |
Zsa Zsa Gabor | Jessica Shelley |
Susan Gordon | Susan Shelley |
Maxwell Reed | Anthony |
Wendell Corey | Clayborn |
Signe Hasso | Suor René |
Anna Lee | Elsie Kornwald |
Marlene Tracy | Seconda donna |
Paulle Clark | Prima donna |
Kelly Corcoran | Ragazzo |
Steffi Henderson | Terza donna |