Trelkovsky, modesto impiegato polacco da poco naturalizzato francese, si reca a visitare un appartamento che vorrebbe affittare. Guidato con diffidenza dalla portiera, trova adatto l'ambiente e contratta l'affitto con il signor Zy che gli fa una serie di raccomandazioni per la tranquillità degli inquilini e l'onorabilità dello stabile. L'affare, tuttavia, non si può ancora concludere poiché l'inquilina precedente, una certa Simone Choule, che si è gettata dalla finestra, è all'ospedale in fin di vita. Recatosi all'ospedale per informarsi, Trelkovsky fa amicizia con Stella, giovane amica della suicida. Quando Simone muore, Trelkovsky prende possesso dell'appartamento e diviene centro di una serie di ingiuste e incomprensibili persecuzioni. Un poco alla volta cade in uno stato di prostrazione sino a che, mascheratosi da Simone, si suicida a sua volta, buttandosi per ben due volte dalla medesima finestra. Serie tv, Show e Film su NOW!
"Che si tratti di un film di Polanski è dimostrato non tanto dalla triplice presenza quale regista-cosceneggiatore-protagonista, quanto dall'evidenza dei ritmi ricorrenti nelle sue opere più classiche ('Repulsione', 'Cul de sac' 'Rosemary's Baby': solitudine, mania di persecuzione, disagio sociale, inadattamento psichico e sessuale, turbe mentali, incubi e angosce, claustrofobia, eccetera. Efficace interprete, l'autore ha raccolti attorno a sé nomi sin troppo vistosi per le parti di contorno a loro affidate; si è garantito il bergmaniano Nykvist per la raffinata fotografia; ha creato scenografie e climi di indubbia forza emotiva. Ciò nonostante, la pellicola dà l'impressione di fredda esercitazione, o peggio, di spettacolo ambiguamente giostrato per turbare la psiche degli spettatori. Infatti, al di là di una troppo scontata polemica contro la xenofobia francese o di qualsiasi altro gruppo etnico, le fin troppo numerose citazioni letterarie e cinematografiche si legano ai climi kafkiani solo esteriormente e senza chiarire contro quali oppressori si scagli la fobia di Polanski. Anche il ripetuto accenno a elementi esoterici, anziché rinforzare la chiave di lettura psicanalitica, si aggancia al demoniaco, la superstizioso, conferendo al film un senso di protesta irrazionale." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 81, 1976)
romanzo omonimo di Roland Topor
Attore | Ruolo |
---|---|
Roman Polanski | Trelkovsky |
Isabelle Adjani | Stella |
Melvyn Douglas | Monsieur Zy |
Jo Van Fleet | Madame Dioz |
Bernard Fresson | Scope |
Lila Kedrova | Madame Gaderian |
Claude Piéplu | Un vicino |
Rufus | Georges Badar |
Romain Bouteille | Simon |
Patrice Alexsandre | Robert |
Florence Blot | Madame Zy |
Jacky Cohen | Amica di Stella |
Jean-Pierre Bagot | Poliziotto |
Shelley Winters | La custode |
Michel Blanc | Vicino di Scope |
Josiane Balasko | Impiegata |
Claude Dauphin | Marito nell'incidente |
Héléna Manson | L'infermiera |
Jacques Monod | Proprietario del caffè |
Louba Guertchikoff | Moglie nell'incidente |