L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice, film diretto da Alain Guiraudie, racconta le storie di tre personaggi, tutte intrecciate tra di loro. Siamo nella Francia centrale e, mentre fa jogging, Médéric (Jean-Charles Clichet) s'imbatte nella prostituta Isadora (Noémie Lvovsky), di cui si innamora perdutamente. Il problema non è la differenza di età tra i due - lui è sulla trentina, lei una donna di mezza età - quanto il fatto che Isadora sia sposata con un uomo molto geloso.
Nel frattempo nel centro città avviene un attacco terroristico e il quartiere dove risiede Médéric sprofonda nel panico. Peccato che proprio in questo delicato momento, Selim (Ilies Kadri), un giovane arabo senzatetto, cerchi rifugio nel condominio del jogger. La sua presenza solleva diverse lamentele da parte dei vicini, in preda alla paranoia dopo quanto accaduto.
Tra la decisione di aiutare Selim e il suo amore per Isadora che cresce sempre più, Médéric si ritroverà a dover gestire la sua vita una complicazione dietro l'altra.
Alain Guiraudie torna alla regia dopo più di sei anni, con una commedia urbana, sicuramente lontana dai suoi ultimi lavori Lo sconosciuto del lago (2013) e Rester vertical (2016). “Dopo due film piuttosto cupi, volevo tornare alla commedia sempre rimanendo radicato nell'attualità e nella realtà sociale di oggi, anche se non è esattamente delle più allegre. Volevo creare qualcosa di più leggero, che unisse la complessità e l'assurdità del nostro modo di vivere moderno” - ha spiegato il regista. Così decide di portare le problematiche del nostro mondo a una dimensione quotidiana, come quella di un appartamento. Anche la scelta di ambientare la vicenda nella città di Clermont-Ferrand ha delle motivazioni solide: “Incarna, ai miei occhi, la storia e le radici profonde della Francia, ha scorci sugli altipiani e sulle montagne circostanti e ha un forte gancio con l’attualità. Volevo che questo film fosse saldamente ambientato nel presente” - ha precisato. E un tema fortemente attuale è sicuramente quello del terrorismo con cui Guiraudie apre la pellicola: “È una minaccia con cui conviviamo da cinque anni. Il cinema in Francia raramente ha affrontato il preciso stato di ansia e sospetto con cui dobbiamo confrontarci. Ho vissuto i recenti attacchi terroristici in maniera simile a quella di Médéric, uno dei protagonisti, e come lui ero inchiodato al telegiornale” - ha dichiarato. Per questo personaggio il regista cercava un uomo giovane, comune, moderno. Dopo numerosi provini, tuttavia, si è imbattuto in Jean-Charles Clichet, che era propriamente l’opposto: “Io lo trovo davvero unico. Mi piacciono i personaggi che rappresentano un elemento della società ma che sono singolari” - ha chiarito. Selim, interpretato da Ilies Kadri, rappresenta un altro argomento caro al regista, ossia la paura dello straniero. “Immagino che tutti quelli di origine araba in Francia, abbiano vissuto ciò che ha provato Selim al momento degli attentati. Nelle società occidentali, il musulmano è ormai percepito come un potenziale pericolo. Al di là di questa paranoia, il film gioca su rappresentazioni e clichés di questa figura che è anche erotica, una fantasia sia omosessuale sia eterosessuale” - ha rivelato Guiraudie.
Noémie Lvovsky è Isadora, la prostituta di cui Médéric si innamora: “Volevo una donna sulla cinquantina, con il corpo che andasse con la sua età e che non fosse timida. Lei ha accettato di stare al gioco. La mia unica paura era che potesse essere un po' troppo cerebrale per la parte, e che il personaggio che avevo immaginato perdesse il suo candore. Ci ha lavorato, interpretandola senza sottintesi, molto cash e ruspante: ciò che vedi, è ciò che è” - ha spiegato il regista.
Non penso che i miei film, e in generale tutti i film, influenzino più di tanto la consapevolezza politica. Ciò di cui sono convinto è che il ruolo del cinema sia quello di favorire uno sguardo diverso sul mondo, riposizionare le questioni della società e quelle personali, confrontarsi con tutto questo, inventare rapporti tra i personaggi pur restando credibili, è una lotta tra l’utopia e la realtà. Anche se spesso la realtà prevale, è fondamentale mantenere il sapore dell’utopia (Alain Guiraudie).
Una commedia sulla paranoia che colpisce una società presa di mira da attentati terroristici. Un esercizio non semplice, ma portato avanti con abilità da Guiraudie, capace di mantenere un tono leggero eppure anarchico, con personaggi marginali che si vestono talvolta da cavalieri dell'amore e del sesso, più spesso da fragili anime un po' perse, mantenendo sempre un cuore grande. Assurdo e spiazzante, è un salvifico bagno di (ir)realtà dopo tanta triste cronaca. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice: leggi la nostra recensione completa del film.
Soffermandoci sul personaggio di Isadora, la prostituta interpretata da Noémie Lvovsky, c’è una sfida che Alain Guiraudie affronta: erotizzare nel cinema corpi che generalmente non lo sono nella rappresentazione collettiva. Come a sfatare il mito che il sesso, cinematograficamente parlando, sia in qualche modo confinato alla giovinezza. Un immaginario distorto, dunque, che porta il regista ad affermare che “ritrarre una donna o un uomo desiderabile qualunque sia la loro età è fondamentalmente un atto politico. Il sesso è legato al corpo e qualsiasi corpo è potenzialmente desiderabile. Penso che il desiderio sia onnipresente nelle relazioni, al di là dei generi, al di là delle età, anche se c’è una normalizzazione riduttiva della sua rappresentazione. C’è una parte sommersa dell’iceberg dell’erotismo che mi piace rivelare” - ha spiegato Guiraudie. Ne L’innamorato, l’arabo e la passeggiatrice c’è una lunghissima scena di sesso girata all’interno di una stanza d’albergo nella quale le dinamiche vengono ribaltate: non è la prostituta a dare piacere all’uomo, bensì il contrario. La ripresa inizia in modo particolarmente solenne per poi virare verso la commedia: “Isadora raggiunge l'orgasmo in modo così esuberante che è facile secondo i clichés imperanti pensare che simuli per soddisfare l’uomo. Vedremo più tardi che questo invece è il suo vero modo di esprimersi. In questa sequenza anche la durata ha la sua importanza. Le scene di sesso al cinema sono spesso approssimative, come se fosse un passaggio obbligato, che facciamo con puntini di sospensione ed espliciti non detti. Proprio in quelle scene (più di altre), io mi pongo la questione del mio sguardo sugli attori, mi interrogo sulla prospettiva, e su cosa sia mostrato o meno” - ha aggiunto.
Attore | Ruolo |
---|---|
Jean-Charles Clichet | Médéric Romand |
Noémie Lvovsky | Isadora |
Ilies Kadri | Selim |
Michel Masiero | M. Coq |
Doria Tillier | Florence |
Renaud Rutten | Gérard |
Philippe Fretun | M. El Alaoui |
Farida Rahouadj | Mme El Alaoui |
Miveck Packa | Charlène |
Yves-Robert Viala | M. Renard |
Patrick Ligardes | M. Petit |
Sami Outalbali | giovane incappucciato |