Eredi di un terreno a Trinità, i due fratelli Jesse e Lester partono insieme per prendere possesso di quanto loro spetta. Nel corso del viaggio già appaiono i loro diversi atteggiamenti: il primo, lesto nell'uso della pistola, uccide quattro briganti che si parano sulla loro strada; il secondo, mormone morigerato e predicatore della non violenza, lo redarguisce aspramente. Con quanto ricavato dalla vendita del terreno, Lester vorrebbe costruire una chiesa, Jesse erigere una casa di piacere. Ciononostante, i due, affiancati da un bonario notaio, si presentano sul loro suolo, ma vengono accolti da banditi prepotenti che li mettono in fuga. Il tentativo di fondare una miniera (nella zona è stato recentemente scoperto oro) si dimostra lento e faticoso; ciò induce alla ribellione Jesse. Dopo varie avventure e disavventure, Jesse riesce ad aprire, insieme con Elena (una prostituta) e con altri amici, la casa di piacere. Gli affari vanno a gonfie vele, sino a quando giunge Lester (che era stato lasciato dal fratello alle cure di un medico) il quale provoca una rissa e un incendio. Di nuovo sul lastrico i fratelli debbono anche affrontare una banda: la sconfiggono. Questa volta anche Lester uccide. Per riparazione l'uno e per riconoscenza l'altro, i due finiscono per fondare la chiesa.
"Questo film - con ambienti e personaggi western - è una commediola che si inserisce nella scia di quelle dell'ultimo periodo, caratterizzata dal tono picaresco e da una bizzarra coppia, e realizzata con scarsità di buone invenzioni umoristiche e con estrema povertà della messa in scena. Il film non merita appunti né per la violenza, né per i metodi poco legali con cui i due protagonisti cercano di aprirsi una strada. Tuttavia, alcune situazioni delicate, numerose battute volgari e, soprattutto, l'uso indelicato di elementi religiosi inducono a porre alcune riserve sulla fisionomia morale dell'insieme." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 73, 1972).