Il ritorno di Cagliostro, film diretto da Franco Maresco e Daniele Ciprì, narra una storia ambientata nella Sicilia degli anni Quaranta, durante il dopoguerra. I fratelli Carmelo (Luigi Maria Burruano) e Salvatore La Marca (Franco Scaldati) sono stufi di vendere sculture sacre alle chiesette paesane: grazie all’aiuto del Cardinale Sucato (Pietro Giordano), i due riescono a realizzare il loro sogno e fondano la Casa di produzione cinematografica Trinacria.
Nata con l’intenzione di fare concorrenza alla romana Cinecittà, la piccola Hollywood siciliana inizia da subito a navigare in acque cattive: i film - diretti male e interpretati da attori incapaci - sono un fallimento dietro l’altro. Coperti di debiti, i fratelli La Marca ritrovano un barlume di speranza con l’entrata in scena di un folle nobile ossessionato dall’occulto, che decide di finanziare di tasca sua un film sulla vita del conte di Cagliostro.
Per girare Il ritorno di Cagliostro viene ingaggiato il regista Pino Grisanti e il famoso attore americano Errol Douglas (Robert Englund). Ma anche questa volta niente filerà per il verso giusto…
"C'è il consueto corteggio di mostri, da far apparire vezzosi quelli del palazzo di Bagheria, nel 'Ritorno di Cagliostro'. Questa volta però Ciprì e Maresco li impiegano al servizio di un falso documentario sul cinema, beffardo e un po' folle, che ricorda un film di Peter 'il signore degli anelli' Jackson dal titolo 'Forgotten Silver'. (...) Sarà magari una deformazione nostra, che da Ciprì e Maresco ci aspettiamo molto, però il film è riuscito solo a metà. Esilarante e intelligente nella prima parte, scade un po' nella seconda, quando arrivano le spiegazioni finto- didascaliche sul ruolo di Lucky Luciano e della mafia". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 1 settembre 2003) "Ciprì e Maresco, la sulurea ditta made in Sicilia, presenta 'Il ritorno di Cagliostro', un film molto divertente, soprattutto nella prima parte, e molto velenoso, che se la prende soprattutto col cinema stesso e i suoi stereotipi. (...) Fanno ridere di più e fanno meno paura, e in più omaggiano sinceramente quel tipo di scalcinati pionieri che davvero hanno fatto da noi il cinema dei bisnonni". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 31 agosto 2003)"Si ride molto, specie nella prima mezz'ora, poi lo spasso s'appanna (una stretta al montaggio non guasterebbe), per lasciare il campo, nell'epilogo spiazzante, a un registro più cupo e desolato, condensato nella frase: 'Chi può dire come funziona l'animo umano?'". (Michele Anselmi, 'Il Giornale', 1 settembre 2003)"Ridere di testa e di pancia, essere esilarati da continue invenzioni, senza attimi di tregua. E' possibile davanti alla più folle ricostruzione di un set che si sia mai vista; anche Ciprì e Maresco, la coppia di autori siciliani per la quale ha senso spendere i termini di innovazione, ha stemperato la provocazione colta sciogliendola in commedia pura: 'Il ritorno di Cagliostro' è un capolavoro di ingegneria surreale e al tempo stesso la dimostrazione che un cinema altro esiste". (Andrea Martini, 'La Nazione', 1 settembre 2003)"Salutato da applausi e risate a scena aperta, 'Il ritorno di Cagliostro' di Ciprì e Maresco è molte cose insieme. E' un film comico qua e là irresistibile che ruota intorno alla lavorazione di una pellicola del terrore. E' un'autobiografia-confessione camuffata da omaggio a tutti i folli e gli avventurieri di serie Z stile 'Ed Wood'. E' l'incontro fra due mitologie, quella creata da Ciprì e Maresco con il loro mondo di mostri e reietti. E quella, ormai ampiamente sdoganata, di certa cinefilia pseudoperversa innamorata a priori del trash". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 1 settembre 2003)
Il film è stato presentato in concorso alla 60ma Mostra del cinema di Venezia, nella sezione Controcorrente.
Attore | Ruolo |
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Luigi Maria Burruano | Carmelo La Marca |
Franco Vito Gaiezza | Vincent Cusumano |
Pietro Giordano | Card. Sucato |
Franco Scaldati | Salvatore La Marca |
Robert Englund | Errol Douglas |
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