Il nostro matrimonio è in crisi, film diretto e interpretato da Antonio Albanese, racconta la storia di Antonio (Antonio Albanese) e Alice (Aisha Cerami), una coppia felicemente fidanzata da moltissimo tempo. Quando finalmente si sposano, tornano a casa per trascorrere la prima notte insieme. Qualcosa, tuttavia, non va proprio secondo i piani dello sposo: lei, ancora con l'abito indosso, gli dice che sono in crisi e che dormiranno in stanze separate. Non contenta, il mattino seguente, prepara i bagagli e se ne va. Antonio è sconvolto e si strugge per capire le ragioni che hanno portato la sua neo moglie ad abbandonarlo così, senza dare spiegazioni.
Quando scopre che il motivo dell'allontanamento di Alice è di tipo esistenziale, decide di cercarla. È così che viene a sapere che si trova nel Centro Autostima Stellare, in un casale di campagna. La raggiunge e si iscrive a sua volta, conoscendo Makerbek (Shel Shapiro), il guru spirituale del gruppo. È allora che iniziano le sue disavventure...
"Albanese si muove con la solita verve e simpatia, gli altri attori se la cavano bene, i dialoghi sono divertenti, le trovate comiche hanno il merito di non strafare. Molto meno soddisfacente l'uso della macchina da presa: o meglio, il non uso, dato che Albanese si limita a inquadrare quasi esclusivamente primi piani suoi e degli altri come si fa alla tv. Perché i nostri comici, se vogliono fare il cinema, non si mettono d'impegno a studiare il linguaggio del cinema? Anche i primissimi film di Allen erano a bassa definizione d'immagine; ma poi Woody ha imparato la lezione, eccome se 'ha imparata". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 23 febbraio 2002) "(...) Il problema, come già per Totò, non è la debolezza della cornice satirica, bensì la sua inadeguatezza ai doni di Albanese. Che è un comico-orchestra, un corpo in rivolta, un folle abitato da cento voci e personalità, un Proteo capace di condensare trattati di sociologia (o di patologia) in un'occhiata, una camminata, una smorfia. Qui invece perfino due penne estrose come Serra e Cerami devono ricorrere ai dialetti per strappare una risata. Brutto segno davvero. Sarà mica la crisi della sinistra?". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 22 febbraio 2002) "Antonio Albanese in certo modo si banalizza e s'involgarisce convertendosi alla satira di costume, prendendo in giro sia i matrimoni decisi e vissuti con futilità, sia gli stupidi tic dei ricercatori contemporanei di benessere spirituale, identità, pace, eccetera. (...) Albanese segue la sua sposa, ma la comunità gli risulta tanto insopportabile da indurlo a progettare il rapimento della moglie". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 22 febbraio 2002)
Attore | Ruolo |
---|---|
Antonio Albanese | Antonio |
Aisha Cerami | Alice |
Dino Abbrescia | Pippo |
Davide Dal Fiume | Gennaro |
Irene Ivaldi | Teresa |
Silvana Bosi | Madre di Antonio |
Romano Ghini | Padre di Antonio |
Shel Shapiro | Makerbek |
Piermaria Cecchini | Bigazzi |
Massimo Cavallaio | Edo |
Lisa Ronan | Pam |
Alfredo Caruso Belli | Curtopassi |
Erminio Abate | Giardiniere |
Hassani Shapi | Elvis |
Ruggero Cara | Padre Sesto |
Tita Ruggeri | Flavia |
Paolo Paoloni | Gavazzi Lui |
Stefania Spugnini | Donna B. |
Giovanni Pontillo | Matarano Mi. |
Daniela Piperno | Marika |
Mario Patanè | Matarano Ma. |
Aide Aste | Gavazzi Lei |