TRAMA IL MATRIMONIO DI LADY BRENDA
Brenda e Tony Last vivono col loro bambino John Andrew, in una grande villa nella campagna inglese, un'esistenza anche troppo tranquilla e monotona, finché un ospite casuale, il giovane John Beaver, squattrinato e senza scrupoli, fa innamorare la donna, annoiata e insoddisfatta del marito, sempre distratto. Lady Brenda affitta allora un piccolo appartamento a Londra per incontrarvi John, il quale accetta tranquillamente di far pagare a lei perfino il taxi. Un giorno, durante una caccia alla volpe, muore per un incidente il piccolo John Andrew, e Brenda decide di divorziare per sposare Beaver, del quale è sempre più infatuata. Tony, sebbene a malincuore, cede alla sua richiesta, accettando di addossarsi la colpa, davanti alla legge. Vengono così iniziate le pratiche, ma Brenda, per accontentare l'amante, chiede al marito per gli alimenti una grossa somma che egli non può pagare, e Last, nauseato del comportamento della moglie, ferma le trattative e non le dà più nulla; poi parte per le foreste del Brasile, insieme ad uno strambo esploratore. Il viaggio sarà però un disastro, infatti l'esploratore muore affogato, mentre Tony, ammalato molto gravemente, viene salvato da Todd, un vecchio analfabeta, figlio di un inglese, che vive in mezzo ai selvaggi, e vuole sentirgli leggere ogni giorno un brano di Dickens. Poiché il prezioso lettore non può partire senza il suo aiuto, Todd è sicuro di tenerselo per sempre, giacché ha fatto credere che egli sia morto a coloro che sono venuti a cercarlo. Mentre i cugini Last ereditano la villa, Brenda, abbandonata da Beaver, perché ormai senza soldi, assiste al solenne funerale del marito, insieme ad un caro amico di famiglia, che l'ammira da tempo in segreto, e ora si prenderà cura di lei.
CRITICA DI IL MATRIMONIO DI LADY BRENDA
Il regista Charles Sturbridge (che ha pure collaborato alla sceneggiatura), ha di retto questo film, tratto da un romanzo di Evelyn Waugh, con distacco ed ironia, a volte con sarcasmo, condannato l'adulterio di lady Brenda e l'ipocrisia della società inglese degli anni 30. (Segnalazioni Cinematografiche)
