Il gusto degli altri, film scritto e diretto da Agnès Jaoui, racconta la storia di Castella (Jean-Pierre Bacri), un importante imprenditore di quarantacinque anni, molto dedito al lavoro e alla sua famiglia. Sua moglie è una designer di interni dell’alta società piuttosto pignola e noiosa. Per questioni di business, l’uomo si trova costretto a imparare l’inglese, ma la docente che assume non sembra affatto stimolarlo come vorrebbe e così la licenzia. Una sera a teatro resta affascinato da Clara (Anne Alvaro), una brillante attrice. Castella decide allora di frequentare il mondo artistico e di avvicinarsi alla donna, per poi scoprire che in realtà si tratta della professoressa che aveva mandato via precedentemente. Questa nuova frequentazione lo fa rinascere, cambiando completamente il suo modo di vedere la vita e facendogli scoprire una consapevolezza di sé che non aveva mai compreso prima…
" 'Il gusto degli altri' è davvero un film solido, intenso, adulto. Così come adulti sono i personaggi che si intrecciano, sfiorano, perdono e scambiano nel corso di un girotondo esistenziale trattato senza esaltazione, con toni calmi e lunghi piani-sequenza dove gli attori respirano, vivono, entrano in confidenza l'uno con l'altro". (Piera Detassis, 'Panorama', 18 gennaio 2001) "Il film è un elogio della curiosità, un invito a scambiarsi gli occhiali da vista con il vicino per poterlo guardare in modo diverso. Un film stimolante, astuto, molto affascinante, forse un po' troppo oliato. Se il film ha un limite, è forse quello di giocare troppo con il fuoco degli stereotipi". (Jean-Marie Lalanne, 'Libération') "Questo titolo intrigante quasi misterioso riassume bene dieci anni di riflessioni sulla società francese. Molto francese nella costruzione corale (a crisi multiple), 'Il gusto degli altri' è un film dove trionfa il gusto della sfumatura e dell'esaustività. Dei gusti non si deve discutere, dice il proverbio, ma di questo bel film si discuterà sicuramente molto". (Francois-Guillaume Lorrain, 'Le Point')"Poichè l'indagine sui sentimenti rimane il migliore effetto speciale del cinema, ' Il gusto degli altri' ha battuto ogni record d'incassi in Francia. Agnes Jaoui, dopo aver sceneggiato il rafffinato divertissement 'Parole Parole', dimostra talento vero di regista, e anche di attrice, in un duetto straordinario con Jean Pierre Bacri, l'imprenditore. E' raro uscire da un film con una sensazione di leggerezza, senza essere travolti da insensati colpi di scena o annoiati dal sentimentalismo. Battute memorabili e una satira sui nuovi ricchi più efficace dell'ultimo, celebrato, Woody Allen. (Curzio Maltese, D, 6 febbraio 2001)."In un cinema che ci ha abituato a personaggi unidimensionali, 'Il gusto degli altri' fa evolvere i suoi sotto gli occhi dello spettatore, che ne coglie le mutazioni attraverso uno sguardo, un'espressione malcelata, un gesto quasi impercettibile. Già coautrice di storie corali per 'Smoking/No smoking' e 'Parole, parole, parole', di Alain Resnais e per 'Aria di Famiglia' di Klapisch, la regista esordiente non solo sa tenere bene le fila di numerose azioni, ma coordina con sicurezza la recitazione di molti bravi attori. I mezzi con i quali assicura al suo film il gusto tutto particolare che lo contraddistingue sono di alta cucina, e tuttavia di estrema semplicità. Hanno il rigore formale di lunghi ed eleganti piani-sequenza, nei quali gli interpreti si muovono perfettamente a proprio agio". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 21 gennaio 2001) "Intorno alla coppia 'impossibile' industriale/attrice ruotano infatti molte altre relazioni difficili, d'amore e d'amicizia. Ma il bello è che ogni personaggio suona incredibilmente vero e insieme solido e coerente come il carattere di una favola di La Fontane. Tra le fonti di questo piccolo miracolo l'autrice, che si ritaglia il ruolo-pivot della barista generosa, cita il Balzac delle 'Illusioni perdute'. Impossibile però non pensare anche al capolavoro di Renoir 'La regola del gioco'. Tutti perfetti gli attori, ma Bacrì è così carico d'umanità che chiunque lo vorrebbe come padre, amico, marito, fratello. Curiosità: qui come in 'Chiedimi se sono felice', cioè nei due massimi successi dell'anno in Italia e in Francia, il teatro ha un ruolo essenziale. Solo un caso?" (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 19 gennaio 2001) "Candidato all'Oscar dalla Francia, secondo in testa al box office francese dopo 'Taxxi 2', venduto in 23 Paesi, pluripremiato, scritto, diretto e anche recitato dagli sceneggiatori di Alain Resnais e Jean-Pierre Bacrì, il film leggero e spiritoso, dice che le differenze di cultura e di classe continuano ad esistere, ma che l'amore può superarle". (Letta Tornabuoni, 'La Stampa', 19 gennaio 2001)
Il marito della regista, Jean-Pierre Bacri, oltre a essere il protagonista del film, ha collaborato anche alla sceneggiatura.
Ha vinto quattro Premi César, tre Premi Lumière, un David di Donatello e ha ricevuto una candidatura ai Premi Oscar (2001).
Attore | Ruolo |
---|---|
Jean-Pierre Bacri | Castella |
Alain Chabat | Bruno Deschamps |
Agnes Jaoui | Manie |
Anne Alvaro | Clara |
Brigitte Catillon | Beatrice |
Gérard Lanvin | Franck Moreno |
Ane Le Ny | Valerie |
Christiane Millet | Angelique |
Wladimir Yordanoff | Antoine |
Raphael Defour | Benoit |
Marie-Agnes Brigot | La Segretaria |
Robert Bacri | Padre Di Castella |
Desir Carre' | Passante |
Celine Arnaud | Virginie |
Reginald Huguenin | Titus |
Jean Marc Talbot | Antiochus |
Jean Francois Levistre | Arsace |
Didier Mahieu | Marito Di Hedda |
Stanislas De La Tousche | Il Giudice |
Xavier de Guillebon | Weber |
Bob Zaremba | Fred |
Sam Karmann | Il Regista |
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