Una brigata di partigiani francesi assalta la fortezza di Sarlande per strappare dalle mani dei tedeschi dodici condannati a morte. Il colpo di mano riesce, ma i prigionieri liberati sono tredici. Chi è "l'uomo di troppo"? Nell'attesa che giungano le richieste informazioni, i partigiani portano l'uomo con loro sulla montagna. Per procurarsi il denaro necessario per la lotta, essi attaccano un'esattoria comunale: ma, durante l'azione, un partigiano viene ferito da un franco tiratore, che viene a sua volta colpito e catturato. Dal comando è giunto intanto l'ordine di uccidere il misterioso "uomo di troppo": l'incarico di eseguirlo viene affidato a Thomas, uno del gruppo, ma questi, mosso a pietà e non volendo uccidere un individuo che potrebbe essere innocente, gli salva la vita. Questi si allontana per poi tornare all'improvviso a segnalare che i tedeschi sono all'attacco; viene creduto, ma la sua vita è ancora in pericolo. Fugge perciò nuovamente, ma cade nelle mani dei tedeschi e, con lui, i due partigiani che lo inseguivano, tra cui Cazal, il capo del gruppo. Questi, tuttavia riesce a liberarsi e a raggiungere i suoi, che pur subendo gravi perdite, chiudono la strada ai carri armati e si mettono in salvo. Il partigiano rimasto nelle mani dei tedeschi viene impiccato, ma il "tredicesimo uomo" riesce a sottrarsi a un'identica sorte.
DAL ROMANZO OMONIMO