Alla sua morte, un giovane regista africano, Abramo Malonga, lascia in eredità al suo antico maestro, il regista cinematografico italiano Fausto Morelli, il suo primo ed ultimo film ancora incompiuto. Morelli, visionato il lavoro, si trova di fronte ad un'opera sconcertante, complessa e, in parte, incomprensibile. Aiutato dalla giovane vedova di Abramo Malonga e dagli appunti lasciati dall'amico scomparso, ed ancora, dai suoi personali ricordi, il regista italiano tenta di ricostruire e completare il film. Il lavoro di Fausto procede con difficoltà, dovuta non solo ai problemi che il film gli pone, ma anche da quelli che nascono nella sua esistenza quotidiana. Dopo una lunga crisi, durante la quale ritorna a Pisa dai vecchi amici di partito e si abbandona all'amore e alla propria solitudine, Fausto riprende il lavoro dell'amico africano, portandolo a termine con una invenzione finale, in cui, con ardita metafora, raffigura la condizione umana del nostro tempo.
Accanto a soluzioni narrative abbastanza originali vi è la fatica di un discorso edeologico che procede più per il linguaggio parlato che per immagini (Segnalazioni Cinematografiche)
- IN SEQUENZE DI REPORTAGE APPAIONO: SERGIO ENDRIGO, CESARE ZAVATTINI, GIAN MARIA VOLONTE' E TINO BUAZZELLI. - PRESENTATO AL X FESTIVAL DEI POPOLI (FIRENZE 1969).
Attore | Ruolo |
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Marina Malfatti | Luciana |
Marilù Tolo | Adriana |
Frank Wolf | Franco Morelli |
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1971