Nel 1949 a Londra, durante le riprese di "Il terzo uomo" di Carol Reed, Orson Welles passeggia su e giù nervosamente nel suo camerino degli Studi Sheperton. Sta ripassando la parte e non è soddisfatto dell'ultima battuta di Holly Martins. Sarà forse per la sceneggiatura redatta da Graham Greene, sarà forse per il nervosismo, ma non riesce a concentrarsi e il tempo scorre veloce. Vorrebbe riscrivere quelle parole, ma la mente gli si è annebbiata. Inutilmente la sua assistente Catherine, che conosce bene il genio e le sue esplosioni, gli ricorda che deve solo essere un attore...
- EVENTO SPECIALE AL 62MO FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2005) NELLA SEZIONE "CORTO CORTISSIMO" (INCROCI).