Fela, il mio Dio vivente, il documentario diretto da Daniele Vicari, è un doppio omaggio dedicato all’artista nigeriano Fela Kuti morto nel 1997 e al regista Michele Avantario che consacrò gran parte del suo lavoro alla realizzazione di un film su di lui.
Avantario è scomparso nel 2003 lasciando ore di video girati a partire dai primi anni Ottanta con protagonista l’artista nigeriano. Il film non fu mai realizzato e Vicari ha deciso di elaborare tutto il materiale e realizzare un documentario toccante raccontato dalla voce di Claudio Santamaria.
Al centro del racconto la musica funk e jazz di Fela che si fonde in uno scenario romano a cavallo tra anni Settanta e Ottanta.
Fela Kuti. Cantante, compositore, sassofonista, tastierista, leader musicale, uomo politico e capo spirituale. Fela rimane uno dei più controversi musicisti e leader africani che ha lottato per i diritti dell’uomo malgrado le diffamazioni, le vessazioni e persino le innumerevoli carcerazioni da parte del governo nigeriano. Durante una tumultuosa carriera si è confermato come un eroe agli occhi di molti africani. Ha conquistato il mercato internazionale producendo oltre 80 dischi dichiaratamente politici.
Michele Avantario è stato un filmmaker e video artista italiano con una lunga esperienza in programmi TV, video musicali e video arte. Nato a Roma, amava la musica jazz e africana, in particolare i ritmi afrobeat di Fela Kuti. Formatosi nell’ambito del cinema underground dal ’75, negli anni ’80 volge il suo interesse alla video arte. Esperto di musica africana, diventa, nel 1984, consulente musicale per il Festival “Ballo, non solo” e porta nello stesso anno Fela Kuti a Roma. Da quel momento in poi inizia una lunga amicizia con Fela, durata fino alla sua morte. Il rapporto intimo con Fela e la sua famiglia lo introduce nella comune di Kalakuta, un privilegio che solo pochi bianchi hanno avuto.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023 nella sezione Freestyle.
Attore | Ruolo |
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Claudio Santamaria | Voce narrante |