LA TRAMA DI DUE GIORNI SENZA RESPIRO
Dosmo, vecchio sicario a fine carriera, capisce che Lee, assassino su commissione, lo sta cercando per ucciderlo. Sfuggito alla trappola Dosmo si rifugia in una villa dove tiene in ostaggio un mercante d'arte e la sua segretaria. A complicare le cose arrivano la sorella del mercante accompagnata da un regista con tendenze suicide.
Serie tv, Show e Film su NOW!
RECENSIONE
"E un'operina di banda, forse di un gruppo d'amici. Lo hanno girato vicino a casa, nella San Femando Valley, a Los Angeles, e risente un po', nel bene e nel male, di questa lavorazione "condominiale": parte a incastri, a molte voci, si sviluppa in una parte centrale quasi avvincente si spegne in un finale stanco, sotto il peso dei molti fili di lana grossa da cucire. (...) Se vogliamo stare al 'movimento' cinematografico che tiene insieme le storie come in uno spaccato cubista dello stesso elemento. bisogna tirare in ballo Altman e in particolare il 'cubo magico' di 'America oggi'. Si capisce che c'è ammirazione per il regista di 'Nashville'. Ma quel tanto di emulazione, a cui non resiste Herzfeld, è un'ambizione sbagliata". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 12 luglio 1997).
CURIOSITÀ SU DUE GIORNI SENZA RESPIRO
REVISIONE MINISTERO GIUGNO 1997
INTERPRETI E PERSONAGGI DI DUE GIORNI SENZA RESPIRO