Dark Water, film diretto da Walter Salles, vede protagonista Dahlia (Jennifer Connelly), una donna con una vita niente affatto facile. Abbandonata da sua madre quando era piccola, ha alle spalle anche un divorzio da suo marito Kyle (Dougray Scott) e ora ha deciso di trasferirsi con sua figlia Cecilia (Ariel Gade) in un brutto edificio a Manhattan, gestito dal sovrintendente Veeck (Pete Postlethwaite) e da Murray (John C. Reilly). Il giorno del loro arrivo, la ragazzina sale sul terrazzo del palazzo dove trova uno zaino rosso, che consegna a Veeck, nella speranza che nessuno lo reclami per poterselo tenere. Una notte dal soffitto iniziano a cadere delle gocce di un liquido scuro. Dahlia decide allora di salire al piano di sopra per capire di cosa si tratti e si introduce nella casa vuota, in cui un tempo abitava la famiglia russa Rimski, dove è tutto completamente allagato.
Una volta chiusa l'acqua, la donna trova una foto che raffigura proprio le persone che abitavano lì. Nel frattempo Cecilia racconta alla mamma di avere un’amichetta immaginaria, di nome Natasha (Perla Haney-Jardine), lo stesso della bambina che viveva al piano di sopra. Scopre anche che lo zaino che ha trovato, apparteneva proprio a lei. La situazione precipita quando anche nei bagni della scuola comincia a cadere dell'acqua scura che provoca una crisi a Cecilia che viene portata subito in ospedale. Cosa si nasconde dietro quell’appartamento?
"Prendere il brasiliano Walter Salles, che ha dato il meglio nel genere del patetico ('Central do Brasil') e fargli ricalcare un horror del giapponese Hideo Nakata sullo sfondo di New York è indice di globalizzazione più che di intelligenza. (...) Frutto della depressione che ha colpito Tokio, certo cinema economico fa a Hollywood l'effetto che a Parigi fa il neorealismo, ribattezzato nouvelle vague: induce i produttori a credere di poter spendere poco e guadagnar molto, perché si gira tutto in interni, senza effetti speciali che vadano oltre la secchiata d'acqua, mentre una bambina strilla, una mamma piange e la tv s'accende da sola. Ma da soli si chiudono anche gli occhi dello spettatore."(Maurizio Cabona, 'Il giornale', 7 ottobre 2005)"Girone di ritorno coi bestseller dell'horror made in Japan che hanno furoreggiato e comunicato nuove paure di fantasmi quotidiani e casalinghi. Dall'originale di Nakata del 2002, col suo incubo d'acqua, è un fedele thriller remake Usa metropolitano che fa (invano) il verso al capolavoro 'Rosemary' s Baby' di Polanski con la regia del brasiliano Walter Salles, che non c'entra nulla (sono suoi gli ottimi 'Central do Brasil' e 'I diari della motocicletta'). Resta invariato il rapporto morboso tra madre divisa e figlia, in cerca di nuova casa; ma i ghost orientali sono invisibili, non c'è bisogno di logica per spiegare come mai la macchia d'umido diventi l' atavica paura di vivere. L' equazione non funziona, è esteriore, ma è ammirevole il cast: con mamma Connelly un trio d' eccezione (Tim Roth, John C. Reilly e Postlethwaite). Badalamenti cerca di travolgerci in musica." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 7 ottobre 2005)"Con 'Dark Water', remake dell'omonimo film di Hideo Nakata, il regista Walter Salles ('Central do Brasil', 'I diari della motocicletta') debutta nell'horror. La sua, però, non è una visione violenta dell'horror: Salles non ama il sangue, ama invece l'animo umano e nel suo film gioca tutto sulla tensione psicologica. E ci riesce, perché in Dark Water ci si spaventa proprio perché si capisce che il mostro è dentro di noi e la minaccia, ben più sottile di uno zombie." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 7 ottobre 2005) "Walter Salles, l'ammirato regista brasiliano di 'Central do Brasil' e dei 'Diari della motocicletta', dirige negli Stati Unititi il rifacimento di un horror giapponese di Hideo Nakata sul classico tema della casa abitata da fantasmi. Girato benissimo. Niente di più tranne due elementi straordinari: la densa acqua nera che misteriosamente allaga l'appartamento in cui sono andate ad abitare a New York una giovane madre divorziata e la sua bambina: la protagonista Jennifer Connelly, molto bella, immagine esemplare di dolcezza e di amore amore materno minacciosamente oscillanti tra passione e nevrosi." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 7 ottobre 2005)"Parafrasare in versione occidentale da uno dei film-chiave del nuovo horror giapponese era, a priori, rischioso per la perdita di atmosfera che ne sarebbe - inevitabilmente - derivata: i film di Nakata sono serie B 'sporche' e ossessive, e proprio in ciò consiste la fascinazione che emanano. Ma che c'azzeccava Walter Salles ('I diari dela motocicletta') con un repertorio codificato come quello delle storie di fantasmi giapponesi? Invece non delude affatto. La prima parte rifà quasi scena per scena il modello; ma il seguito se ne emancipava in diverse direzioni, a cominciare dall'introduzione di una serie di personaggi maschili borderline. Cosa che, se da un parte indebolisce la portata emotiva del soggetto, dall'altra, si presta a ottime caratterizzazioni: Tim Roth come avvocato altruista; Peter Postlethwaite nella parte dello scorbutico portiere; John C. Reilly in quella del laido amministratore di condomini. In più, Salles non forza mai la mano, preferendo installare nello spettatore un panico 'light', ma costante, senza ricorrere agli effetti speciali." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 7 ottobre 20
È il remake dell'omonimo film giapponese (2002) di Hideo Nakata, tratto dal racconto (1996) di Kōji Suzuki.
Attore | Ruolo |
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Jennifer Connelly | Dahlia Williams |
John C. Reilly | Sig. Murray |
Tim Roth | Jeff Platzer |
Dougray Scott | Kyle |
Pete Postlethwaite | Sig. Veeck |
Camryn Manheim | Maestra |
Ariel Gade | Ceci Williams |
Perla Haney-Jardine | Natasha/Dahlia giovane |
Debra Monk | Maestra della piccola Dahlia |
Linda Emond | Mediatrice |
Bill Buell | Mediatore |
Elina Löwensohn | Madre di Dahlia |
Edward Kennington | Billy |
Matthew Lemche | Steve |
Jennifer Baxter | Mary |
Warren Belle | Uomo dell'UPS |
J.R. Horne | Uomo nel treno |
Kate Hewlett | Assistente della maestra |
Diego Fuentes | Portiere di notte |
Zoe Heath | Madre di Natasha |
Simon Reynolds | Uomo in ascensore |
Alison Sealy-Smith | Supervisore |