A Londra nel 1930, la giovane Flora Poste, rimasta orfana e in cattive condizioni economiche, non si perde tuttavia d'animo. Prende l'iniziativa di contattare i parenti che per l'occasione le hanno scritto, e, dopo qualche incertezza, decide di recarsi personalmente presso la famiglia Starkadder, parenti anche questi che non vede da tempo e vivono fuori Londra nella Cold Comfort Farm. Questo era il nome originario della fattoria che Flora trova ridotta in pessime condizioni. Ada, l'anziana matriarca, non esce quasi mai dalla camera, si fa lasciare il cibo fuori della porta ma poi comanda tutti a distanza con severità. Ci sono poi sua figlia Judith col marito Amos, i nipoti Sety e Reuben, l'eterna Elfine, oltre ad alcuni domestici e servitori di vecchia data. Di fronte alla situazione di abbandono e di sporcizia in cui versa la fattoria, Flora mette in atto tutto il proprio ingegno, la capacità di far rivivere le stanze, il giardino, le persone. Giorno dopo giorno, la famiglia si riapre verso l'esterno, Flora frequenta feste e persone importanti, asseconda la passione di Reuben per il cinema facendolo ingaggiare da un regista, pensa anche a se stessa e, nel giorno in cui decide di sposarsi, la vecchia Ada scende al ricevimento vestita da gran signora, accetta la proposta di un medico e parte con lui per Vienna. Tutta la famiglia ha cominciato una nuova vita.
C'è nel film (come nel libro della Gibbons) una consapevole presa in giro - e quindi un riutilizzo - dei caratteri, dei luoghi comuni, delle atmosfere della letteratura inglese, dalla Austern, appunto (che già era ironica e parodica), alle Bronte (che non lo erano). Cosa questa che fa di Cold Comfort Farm un film per certi versi all'antica - e agli antipodi rispetto alla maggior parte del cinema che si vede oggi - tutto copione e attori: bravissimi. (La Repubblica, Irene Bignardi, 3/11/96) Imprevisto ma meritato successo di pubblico per l'ultimo film della benemerita serie "Playbill". Cold Comfort Farm (ossia "la fattoria della magra consolazione") è un divertente, acuto, ironico film di John Schlesinger, tratto da un romanzo anni Trenta di Stella Gibbons. Nel raccontare l'arrivo dell'orfana e squattrinata Flora Poste nel casolare diroccato degli Starkadder, suoi parenti brutti, sporchi e cattivi, il film compie, in pratica, un'incursione nell'immaginario letterario anglosassone, ribaltandone i luoghi comuni, parodiandone gli stili, manipolando il tipico materiale dell'"english movie" alla James Ivory. (Il Messaggero, Fabio Bo, 10/11/96)
REVISIONE MINISTERO NOVEMBRE 1996
TRATTO DAL RACCONTO DI STELLA GIBBONS
Attore | Ruolo |
---|---|
Kate Beckinsale | Flora Poste |
Sheila Burrell | Ada Doon |
Stephen Fry | Mybug |
Freddie Jones | Adam Lambsbreath |
Joanna Lumley | Mrs. Smiling |
Ian McKellen | Amos Starkadder |
Eileen Tkins | Judith Starkadder |