Becoming Roosi, il documentario diretto da Margit Lillak, è incentrato su Roosi che ha otto anni quando la sua famiglia si trasferisce in un ecovillaggio guidato dalla madre Liina, carismatica attivista e leader della comunità.
Cresciuta all’ombra dell’impegno politico e ambientale dei suoi genitori, Roosi sviluppa fin da piccola un rapporto conflittuale con quel mondo. Odia la sua infanzia in quella comune rurale, le regole, i rituali, la costante pressione morale. Eppure, con il passare degli anni, si ritrova inconsapevolmente a percorrere la stessa strada. Il film segue Roosi per dieci anni, dagli otto ai diciotto anni, documentando con ironia e profondità la sua trasformazione da bambina ribelle a giovane donna divisa tra l’eredità dell’attivismo e il desiderio di libertà personale. La macchina da presa cattura il suo dolore, il senso di colpa per la crisi climatica e il bisogno impellente di trovare una propria voce attraverso la protesta e la creatività.
Grazie a materiali d’archivio e scene intime ricche di umorismo, la regista racconta il tumulto di una generazione che cresce in un mondo fragile e in rapida trasformazione. Roosi incarna le tensioni tipiche dell’adolescenza, amplificate da un’eredità emotiva e ideologica non comune. La sua intelligenza e sincerità tagliente fanno da filo conduttore a un ritratto potente e provocatorio del rapporto madre-figlia, della lotta per l’autonomia, e della ricerca di un posto nel mondo in un tempo in cui le certezze sembrano sgretolarsi.
Un documentario che dà voce alla Generazione Z caratterizzata da ideali e contraddizioni.
Presentato al 55° Giffoni Film Festival in concorso nella sezione GexDoc.