Al lupo al lupo, film diretto e interpretato da Carlo Verdone, segue le vicende di Vanni Sagonà (Sergio Rubini), noto pianista che, nel bel mezzo di un concerto, si accorge che manca in sala suo padre Mario (Barry Morse), poeta e scultore, che non ha mai perso un’esibizione del figlio. Incredulo, l'uomo decide di andare a casa del papà, e con grande stupore non lo trova neppure lì. Dopo un piccolo controllo, Vanni si rende conto che non ci sono le chiavi delle due case che possiedono, una al mare e una in campagna.
Ma il pianista non giuda e, per raggiungere le due destinazioni, deve chiedere supporto alla sorella Livia (Francesca Neri) che, in piena crisi con suo marito, accetta di accompagnarlo per evitare di partire per Parigi proprio con il consorte. Quando arrivano nella villa di campagna, trovano il fratello Gregorio (Carlo Verdone), un ex musicista che, dopo l'ennesimo fallimento, ha deciso di arrangiarsi come DJ, trasformando l'abitazione in un locale per le sue serate. L'uomo confessa di aver visto suo padre qualche giorno prima del loro arrivo: l'anziano non aveva detto nulla, se non lasciare la sua giacca su una sedia. All'interno della quale i tre trovano un invito a ritirare un premio letterario a Siena proprio in quella data. Non resta che raggiungerlo lì… Riusciranno Vanni e Livia a ritrovare il papà?
"Film ambizioso e spesso sbilenco, questo di Verdone, più convincente come regista, almeno per taluni passaggi indovinati, che come attore o cosceneggiatore. Il dover toccare i delicati tasti della commedia psicologicosentimentale, con ampie escursioni nel patetico, e nello stesso tempo dover accontentare gli spettatori che si aspettano le eterne gag tra il guitto e la macchietta, fa più volte scadere il testo, con tratti di inutile quanto pesante, volgarità, come nella scenetta delle confidenze onanistiche che i due fratelli si scambiano nella casa al mare o nella canzone rap eseguita da Verdone durante la visita degli amici d'infanzia. Non che la caratterizzazione dei personaggi manchi di dettagli azzeccati, o che la trama non sia, pur nel dejà vu della ricerca di una persona di famiglia "scomparsa", avvincente: il fatto è che il lato autobiografico della vicenda, (il padre importante ed assente, l'allontanarsi progressivo dei figli tra loro) che la dovrebbe far lievitare, viene diluito e reso piuttosto faticoso dal ritmo narrativo spesso lento e ridondante, con le accensioni improvvise tutte giocate sulla volgarità o sulla scabrosità delle situazioni. (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 115, 1992)
Il film ha vinto due Nastri d'argento al miglior soggetto e alla miglior colonna sonora (1993). L'attore Barry Morse era stato scelto per una parte in Maledetto il giorno che t'ho incontrato (1992), ma poi è stato scartato. Sembrerebbe che Verdone lo abbia inserito nel cast di Al lupo al lupo proprio per farsi perdonare.
Ci sono moltissimi riferimenti biografici: il nome del personaggio che interpreta Carlo Verdone è Gregorio, il suo vero secondo nome. Nel film è primo di tre fratelli, come nella realtà. Il padre (Barry Morse) si chiama Mario, così come Mario Verdone.
Attore | Ruolo |
---|---|
Carlo Verdone | Gregorio Sagonà |
Sergio Rubini | Vanni Sagonà |
Francesca Neri | Livia Sagonà |
Barry Morse | Mario Sagonà |
Gillian McCutcheon | Diamante |
Giampiero Bianchi | Paolo |
Loris Paiusco | Rodolfo |
Alberto Marozzi | Ivano |
Marco Marciani | Giorgio |
Stefano De Angelis | Vanni da piccolo |
Fabio Corradi | Gregorio da piccolo |
Maria Mercader | L'anziana signora |
Giulia Verdone | Livia da piccola |
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 1993