Un maturo finanziere, che ancora non rinuncia alle avventure dongiovannesche, deve restituire ad una signora, moglie di un suo avversario d'affari, alcune lettere compromettenti che la donna nel passato gli ha inviate. Tali lettere, per un curioso equivoco capitano invece nelle mani del segretario dell'avversario, il quale - ignorandone l'autrice - le ritiene un ottimo elemento scandalistico contro il finanziere e in vantaggio del suo principale. Ma la moglie del segretario, che trova le lettere sul tavolo del marito, le crede indirizzate a lui e si ritiene tradita. Se ne impossessa e, a sua volta, le nasconde nella fodera di una pelliccia. Tutto ciò dà luogo ad incidenti intricatissimi durante i quali i diversi interessati cercano di entrare in possesso delle famose lettere. Alla fine tutto si aggiusta senza scandalo.
"Neufeld - che pure in tal genere di lavoretti ebbe spesso la mano felice - ha diretto l'ameno imbroglio con scioltezza, ma anche con faciloneria. Una maggior cura nella cornice, nel comparsame, nel dialogo e nelle trovate della sceneggiatura non sarebbe stata inopportuna. (...) Buon per il film che l'interpretazione è vivace e divertente." (Dino Falconi, "Il Popolo d'Italia", 18 ottobre 1940)
- GIRATO NEGLI STABILIMENTI PISORNO DI TIRRENIA.
Attore | Ruolo |
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Armando Falconi | Il finanziere |
Vivi Gioi | La moglie del segretario |
Giuseppe Porelli | Il segretario |
Alfredo Martinelli | Il Baronetto |