Gossip TV
Adriana Volpe, "Chiamata la polizia tre volte per la condotta violenta di mio marito"
di Anita Nurzia
Lo sfogo e le precisazioni di Adriana Volpe per il processo in corso che vedo coinvolto l'ex marito Roberto Parli con l'accusa di maltrattamenti in famiglia.

Ieri, Adriana Volpe è intervenuta su Instagram facendo delle precisazioni importanti riguardo la vicenda che la vede coinvolta con l'ex marito Roberto Parli. Quest'ultimo che ha rotto il silenzio tramite il suo legale, è indagato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia.
Lo sfogo di Adriana Volpe, "Chiamata la polizia tre volte per la condotta violenta di mio marito, rispettate me e mia figlia"
La conduttrice ha voluto fare ulteriore chiarezza sulla vicenda, sottolineando di non aver mai rilasciato interviste e dichiarazioni ai media su quanto stia accadendo per tutelare, in primis, la figlia minorenne.
È il mio primo e ultimo comunicato che faccio. Vi chiedo di rispettare una situazione molto delicata e grave perché è in atto un procedimento penale per maltrattamenti. Siete difronte ad un codice rosso con una minore che oggi ha solo 11 anni. Mia figlia merita e DEVE ESSERE RISPETTATA. Ho fatto tanto per tutelare in questi anni mia figlia e la mia vita privata, NON HO MAI RILASCIATO INTERVISTE su quello che abbiamo vissuto ed oggi trovo articoli con miei virgolettati come se avessi parlato con i giornalisti. Cosa mai fatta! Umanamente trovo raccapricciante che si estrapolino delle miei dichiarazioni rilasciate in una aula di un tribunale. E aggiungo prima di ribattere dichiarazioni di avvocati probabilmente solo in cerca di visibilità controllate la veridicità di quello che riportate perché si tratta di una minore. SOLO CHI NON È IN GRADO DI DIFENDERSI NELLE AULE USA I GIORNALI!
Adriana Volpe ha poi proseguito:
Leggo l’ultima dichiarazione dove mi si accusa così: “registrava le conversazioni tra il padre e la figlia” come se fosse un’oscenità!Certo che ho registrato, e credetemi non è una cosa che si fa a cuor leggero, l’ho fatto per proteggere la mia piccola perché quando si denuncia bisogna portare le prove dei gravi maltrattamenti che vengono subiti. Questo messaggio voglio che arrivi a tutte le donne che hanno subito violenza: non bisogna ne vergognarsi e ne pensare che sia un illecito se registrate per portare delle prove.
In un anno e mezzo da marzo 2020 a settembre 2021 per la condotta violenta del mio ex marito è stata chiamata la polizia per tre volte, la prima volta sono stata costretta io dagli eventi, la seconda e la terza volta la polizia è stata chiamata dai familiari del mio ex marito. E questo credo possa far capire la gravità di quello che abbiamo vissuto. Chiedo solo di tutelare mia figlia che ripeto è una minore e rispettare le istituzioni che hanno preso provvedimenti per proteggerci da una situazione molto critica. Basta con menzogne che sono al limite della calunnia. La verità è nelle aule dei tribunali e potrete avvalervi del buon diritto di cronaca alla sentenza. Ora vi prego RISPETTATECI CON UN DECOROSO SILENZIO.