Magma. Matarella, il delitto perfetto: arriva in tv un appassionante docufilm su un momento buio della nostra storia
In prima tv lunedì 10 febbraio, prima di approdare su Netflix, nella trasmissione di Corrado Augias su La7 "La torre di Babele", il documentario di Giorgia Furlan, Magma. Mattarella, il delitto perfetto.

Lunedì 10 febbraio alle 21.15 su La7, nell'ambito della trasmissione di Corrado Augias “La torre di Babele”, va in onda un appassionante docufilm che abbiamo visto in anteprima e che vi consigliamo di non perdere. Si intitola Magma. Mattarella, il delitto perfetto, è prodotto da Mauro Parissione per 42° Parallelo, con Antonio Campo Dall'Orto e Ferruccio De Bortoli, e diretto dalla giovane regista esordiente Giorgia Furlan. Attraverso testimonianze illustri, ricostruisce un periodo tormentato della storia del nostro Paese avvolto da ombre non ancora dissipate. Partendo dall'omicidio del politico democristiano Piersanti Mattarella, Presidente della regione Sicilia e fratello del nostro attuale Presidente Sergio Mattarella, ancora senza un colpevole dopo 45 anni, si indagano le trame nere, le Brigate Rosse, i servizi deviati, Gladio e tutto quanto ribolliva nel magma (scelto a efficace simbolo e contrappunto della narrazione), dietro la morte violenta dell'onorevole Aldo Moro, del magistrato e docente universitario Vittorio Bachelet (con la testimonianza diretta di Rosy Bindi, sua assistente e testimone diretta dell'agguato) e la strade della stazione di Bologna, tutti eventi avvenuti nell'arco di un biennio. Si parla di un'Italia dilaniata dalle bombe e da trame segrete, sotto attacco da parte di chi non poteva accettare un'alleanza tra le frange più aperte della Democrazia Cristiana e il Partito Comunista (gli Stati Uniti in primis). E di chi si fece strumento, consapevole o meno, di un attacco alla democrazia senza precedenti nella nostra storia recente.
Suggestivo, costruito come un thriller e consapevole di attraversare un terreno ancora minato, pur tenendo conto di chi, accusato, è stato oggi definitivamente assolto, Magma. Mattarella, il delitto perfetto, insinua quel dubbio che sempre dovremmo porci ripensando al passato e a quello che sta succedendo oggi e che viene troppo spesso sostituito dalle rassicuranti certezze che ci vengono inculcate da chi ha interesse a farci credere alle sue verità. E' un vero e proprio film che parla non solo a chi c'era ed è grande abbastanza da ricordare quei drammatici momenti, ma rivolto anche ai giovani con un linguaggio chiaro ed efficace. Qua sotto trovate la presentazione ufficiale con le note sul film da parte dei realizzatori. Vi ricordiamo l'appuntamento in prima visione televisiva lunedì 13 febbraio alle 21.15 su La7, prima dell'arrivo prossimamente su Netflix..

Magma. Mattarella, il delitto perfetto: note sul film
Il film di Giorgia Fiurlan intreccia omicidi politici, depistaggi, tradimenti di Stato, trasportando il pubblico nel cuore di alcuni fra i fatti più oscuri degli anni di piombo: dall’omicidio Mattarella, successore ideale di Aldo Moro, fino alla strage alla stazione di Bologna avvenuta in quello stesso 1980, 7 mesi dopo l’assassinio del Presidente della Regione Sicilia. “Magma” non è solo un documentario: è un’indagine appassionante, costruita con il ritmo di un thriller e il peso, a tratti lacerante, della realtà. Al centro della narrazione, l’assassinio del Presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, avvenuto il 6 gennaio 1980 sotto gli occhi della moglie e dei figli, in una Palermo intrappolata tra corruzione e violenza, considerata - nel bene e nel male - come il “laboratorio politico” dell’Italia di quegli anni. Il film ricostruisce il tragico assassinio in modo meticoloso, rimettendo ordine fra i fatti e portando lo spettatore dentro un vortice di domande alle quali gli investigatori non sono mai riusciti a dare risposta: chi ha davvero voluto la morte di Mattarella? Quali legami uniscono quell’omicidio al caso Moro, alle uccisioni di Michele Reina e Vittorio Bachelet, alla strage di Bologna? Il docufilm mostra come Mattarella, uomo simbolo di un progetto politico che voleva unire Democrazia Cristiana e Partito Comunista, rappresentasse un pericolo per i poteri occulti che volevano mantenere immutati gli equilibri della Guerra Fredda. Depistaggi, silenzi e omicidi: ogni passo compiuto dal Presidente verso un’idea di cambiamento sembrava avvicinarlo al suo destino, fino a trasformarlo in uno degli uomini migliori d’Italia colpiti, probabilmente, per destabilizzare il Paese.

Grazie a testimonianze dirette e l’accesso a documenti recentemente desecretati, il film intreccia testimoni e voci potenti, una su tutte: quella di Giovanni Falcone, giudice istruttore che indagò sul delitto e in una confidenza all’amico e collaboratore Pino Arlacchi definì l’assassinio del Presidente della Regione Sicilia un “caso Moro bis”. Tra i narratori scelti spiccano anche figure come il giornalista Attilio Bolzoni, Rosy Bindi, all’epoca assistente di Vittorio Bachelet, Luciano Violante, membro della commissione antimafia nel 1988 e nel 1990 quando Falcone rivela di essere convinto che nell’omicidio Mattarella si intreccino mafia e terrorismo neofascista, e Andrea Speranzoni, avvocato di parte civile nel processo per la strage alla stazione di Bologna. emergono nuove prospettive su quegli anni terribili. La regista Giorgia Furlan, al suo esordio, dimostra una straordinaria sensibilità narrativa, sostenuta dalla scrittura rigorosa, - sviluppata insieme a Chiara Atalanta Ridolfi e Alessia Arcolaci -, e da un’estetica potente ottenuta anche grazie alla fotografia di Tommaso Lusena De Sarmiento e al montaggio di Gabriele Ciances. Elementi che orchestrati insieme trasformano una storia complessa e difficile in un’esperienza visiva e emotiva che ci porta faccia a faccia con la Storia.

Un pugno allo stomaco che ci impone di farci delle domande importanti su quanto è successo in quegli anni. “Magma” non offre risposte facili, ma pone domande essenziali: perché a distanza di 45 anni non sappiamo ancora chi ha ucciso Piersanti Mattarella? Come sottolinea Attilio Bolzoni: "Non lo sappiamo noi e non lo sa nemmeno suo fratello Sergio, oggi Presidente della Repubblica, il primo degli italiani. Se vi pare una cosa normale…"."Forse aveva ragione il venerabile, Licio Gelli, - continua Bolzoni - quando diceva che il delitto Mattarella era un delitto perfetto". Quel perfetto silenzio, costruito su omertà, paure e dossier segreti, è l’eredità di un magma che ribolle ancora, incandescente e incendiario, sotto la superficie della nostra democrazia. Più che un film, “Magma. Mattarella, il delitto perfetto” è un viaggio nella memoria collettiva, una richiesta di giustizia che risuona nel presente. In un’Italia che, come ricorda Rosy Bindi, “non è mai stata fino in fondo un Paese libero”, il docufilm ci invita a guardare indietro per comprendere chi siamo oggi. Un’opera necessaria, capace di scuotere le coscienze e di lasciare un segno profondo nello spettatore. Ma soprattutto, come afferma Bindi, di restituirci: "la piena consapevolezza degli anni che abbiamo vissuto e la consapevolezza che, in quegli anni, qualcuno ha cercato di attentare alla nostra democrazia colpendola nei suoi uomini migliori".