Il direttore di un giornale attraversa un giorno con la sua macchina un parco pubblico; ora accade che una ruota dell'auto urti il cerchio di un bambino, che sta giocando, e lo spezzi. Il bimbo ne è desolato, ma il direttore per consolarlo lo porta con la sua mamma in un cinematografo, dove si proiettano vecchi film muti. Durante lo spettacolo il giovane direttore si mostra troppo intraprendente verso la signora, che, infastidita, se ne va col bambino. Tornato nel suo ufficio, il direttore ripensa al vecchio film, che ha veduto, e chiamato uno dei suoi redattori, lo incarica di scrivere un articolo sul film muto. Per uno strano caso, il redattore è il marito della signora del parco, e quando si rende conto che il direttore la conosce, è punto dalla gelosia. Mentre scrive l'articolo il giornalista ricorda episodi di vecchi film, e mentre li segue con la mente s'addormenta e sogna di essere il protagonista di un film, che vede sua moglie tradirlo col proprio direttore. Destatosi, maltratta la moglie, che gli rende la pariglia; ma poi tutto si chiarisce e ritorna la pace.
"Il regista ha ricucito alla buona brani di vecchi film (...) ponendo come filo conduttore una banale vicenda". (Segnalazioni Cinematografiche)
SI TRATTA DI UN FILM DI INCERTA CIRCOLAZIONE - ALMENO NELLE SALE DI PRIMA VISIONE - CHE CON IL PRETESTO DI UNA STORIA APPENA ACCENNATA MOSTRA NUMEROSI "SPEZZONI" DI FILM INTERPRETATI DAI DIVI DEL CINEMA MUTO ITALIANO.
Attore | Ruolo |
---|---|
Emilio Ghione | Za La Mort |
Bartolomeo Pagano | Maciste |