Il centrattacco della Società Sportiva "Olimpia" viene coinvolto, ad arte, in un'avventura femminile, che lo tiene lontano dallo stadio. Il tiro è stato giocato dalla società avversaria nell'intento d'indebolire la squadra dell'"Olimpia" e carpire la vittoria, ricattando l'arbitro. Con questi maneggi si vogliono favorire anche gli scommettitori del giornale "Il Pungiglione". Per impedire il ritorno del temuto campione, si provoca uno sciopero; ma tutto è inutile. Lo scomparso ritorna per via aerea, la squadra dell'"Olimpia" ottiene la vittoria, e il castello di carte fabbricato con la frode, crolla ignominiosamente.
"Evidentemente il film comico sportivo non trova più la sua vena, dopo i tempi d'oro di Harold Lloyd. Anche questo non è più di una farsetta dalla trama risaputissima, dalle trovate di una discutibile originalità (...)". (S. Nati, "Intermezzo", n. 1/2 del 15-31/1/1949).