Tommy Gibbs, sorta di profeta della sua razza, ha un'idea tutta propria della giustizia e una fin troppo tradizionale per affermarla, quella della violenza. Infatti, mentre combatte la corruzione dei bianchi raccogliendo un minuzioso dossier sulle connivenze fra alti personaggi e il banditismo (droga, sequestri, protezionismo), a sua volta dirige una potente rete mafiosa. I suoi nemici, forti degli appoggi del Procuratore Distrettuale di New York, James Di Angelo, prima lo feriscono gravemente, poi lo mandano sotto processo. Ma Tommy, ricattando con i documenti che possiede, si salva; rinserra le file; abbandona la moglie Helen, rea di tradimento; consegna l'organizzazione al padre e si trasferisce a Los Angeles insieme alla seconda moglie Jennifer. Tradito dal braccio destro Jacobson, perde le due donne, il padre, molti amici e i figli, ad eccezione del piccolo Jason. Sterminati i rivali, scompare nel 1950 insieme al figlioletto senza che nessuno più ne senta parlare.