Il film si svolge a Sarajevo agli inizi degli anni sessanta. Attraverso uno spaccato di questa piccola società si vivono gli anni dell'apertura di Tito verso l'occidente, in particolare verso l'Italia, da cui arrivano le prime testimonianze del consumismo, le "vespe", la musica, il ballo. Il protagonista è un ragazzo, Dino, figlio di un rigido teorico marxista che però chiude un occhio sulle "aperture" del figlio. Dino vive la sua adolescenza con gli amici come per i "vitelloni" di Fellini, ed il primo amore con Dolly Bell, futile, povera, tenera. Il padre muore lasciando per testamento le sue piccole miserie alla famiglia che finalmente lascia la baracca dove alloggiava, in cambio di una casa popolare. Dino è un ragazzo, ma gli eventi lo trasformano in un uomo mentre, nel finale, si allontana con il camioncino carico delle povere masserizie della famiglia.
"Il film è efficace come ricostruzione d'ambiente sociale e familiare. Efficace anche il contrasto tra le vecchie tradizioni sempre vitali e il nuovo mondo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 93, 1982)
- LEONE D'ORO E PREMIO FIPRESCI ALLA 38MA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (1981).
Attore | Ruolo |
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Slobodan Aligrudic | Padre |
Slavko Stimac | Dino |
Ljiliana Blagojevic | Dolly Bell |
Mira Banjac | Madre |
Pavle Vujisic | Zio |
Nada Pani | Zia |
Boro Stjepanovic | Cvikeras |
Zika Ristic | Cica |