The Majestic è un film del 2001 diretto da Frank Darabont.
Nel 1951 gli Stati Uniti sono nel pieno del maccartismo, periodo storico caratterizzato dal terrore nei confronti del comunismo.
In questo contesto, Peter Appleton (Jim Carrey), uno degli scrittori più promettenti di Hollywood, è al settimo cielo. Il film "I predoni del Sahara", tratto da una sua sceneggiatura, ha appena debuttato con successo sul grande schermo. All'improvviso, però, l'uomo è accusato di essere un comunista per aver partecipato a una riunione contro la guerra negli anni del college. In un attimo il suo contratto con lo studio viene interrotto e l’uscita del film viene sospesa.
Depresso e confuso, Peter guida ubriaco tutta la notte senza meta, fino a quando finisce fuori strada. Trasportato nella vicina cittadina di Lawson, si risveglia completamente privo di memoria. Qui Harry Trimble (Martin Landau) lo vede e crede di riconoscere in lui suo figlio Luke, disperso in guerra. Peter, che non ricorda nulla, assomiglia talmente al militare scomparso da convincersi di essere proprio quello che dicono.
Harry lo porta a casa con sé e Peter lo aiuta a ripristinare il piccolo cinema di famiglia, il “Majestic Theatre”, che è stato trascurato per anni. Anche l’ex fidanzata di Luke, Adele Stanton (Laurie Holden), lo accoglie con entusiasmo, così come la gente di Lawson che con il suo arrivo sembra aver riconquistato la speranza nel futuro dopo gli anni bui della guerra. Finché una sera al cinema viene proiettato "I predoni del Sahara"...
"Parabola morale sull'America maccartista del dopoguerra, in cui anche un superficiale sceneggiatore di Hollywood può far ricordare a una spietata commissione inquisitrice cosa vuol dire essere dei bravi patrioti, 'The Majestic' è due ore e mezza di solido cinema classico. Ci sono incidenti, scambi di identità, rapporti padre-figlio, il cinema come dannazione e come ventre materno, storie d'amore e amicizia come solo Darabont, a Hollywood, sa raccontare. Stupisce, e dispiace, che il sentimentalismo di Darabont non sia stato ricambiato dalla sua gente. Ventotto milioni di dollari di incasso per 76 di budget (hanno ripagato solo il cachet di Carrey) e nemmeno una nomination agli Oscar da parte dei membri dell'Academy. Era tanto meglio 'A Beautiful Mind'?". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 10 maggio 2002)"I difetti di cui soffre 'The Majestic', sono stati già pubblicizzati: il film non è abbastanza sentimentale per essere 'L'ultimo spettacolo', né così cinico da sembrare il citato 'Evviva il nostro eroe', né così rooseveltiano da fare il verso al Mr Smith di Capra, anche se Carrey fa rivivere James Stewart. Insomma non morde né commuove abbastanza, né è tanto spiritoso. Eppure Frank Darabont ci mette una tale passione nel raccontare la storia (...) che viene voglia, giuro, di volergli bene e difenderlo. Perché ci propone, in tempi bui, l'immagine della vecchia America del cinema di allora; pronuncia saggi e utili discorsi di pace, perché il maccartismo non è un germe estinto. E poi perché la chiave per risolvere la crisi, difesa la costituzione americana, sarà proprio il cinema, riaprendo quel Majestic felliniano tempio dei sogni, dove Fred e Ginger erano dei: il cinema fa dimenticare, ma anche ricordare. Un film così controcorrente che sembra di fantascienza". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 11 maggio 2002)"Frank Darabont non è un regista irresistibile. Adora un cinema 'old style' è, affetto dalla sindrome dell'ex sceneggiatore che finalmente non deve subire manipolazioni dei copioni, si adagia sempre su tempi debordanti.140 minuti 'Le ali della libertà', 188' 'Il miglio verde' e 151' quest'ultima pellicola sugli anni più brutti della storia hollywoodiana: (...) Omaggio, troppo sentimentale e nostalgico, a Frank Capra (che si vendica) e ai suoi personaggi dall'ottimismo inflessibile". (Enrico Magrelli, 'Film Tv', 14 maggio 2002)"Il film di Darabont - a partire dalla scelta di vecchi attori come James Whitmore e Martin Landau - è un omaggio dichiarato a un'altra epoca. Perfino i colori sono rétro e la musica d' atmosfera si spalma su ogni inquadratura, come accadeva al tempo che fu. Comunque il film, più sentimentale che melenso, si vede con un piacere tinto di nostalgia." (Roberto Nepoti, la Repubblica, 19 maggio 2002)"L'idea forte del film era mettere una accanto all'altra due Americhe: l'America idealista alla Frank Capra, simboleggiata dalla comunità di Lawson, che ha sacrificato i suoi uomini per difendere democrazia e libertà; e l'America repressiva di McCarthy che tali valori li oltraggia con cieca intolleranza. Purtroppo Darabont e il cosceneggiatore Michael Sloane non vanno dritti per la loro strada ma dando sfogo alla cinefilia pasticciano la vicenda infilandoci di tutto, da 'Il ritorno di Martin Guerre' a 'L'ultimo spettacolo', in una sovrabbondanza di temi e di retorica dei buoni sentimenti. Peccato". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 15 maggio 2002)
Nel 2002 il film ha vinto il premio Political Film Society for Democracy, assegnato ogni anno a una pellicola che promuove e sostiene i valori della democrazia e della libertà.
I registi Garry Marshall, Paul Mazursky, Sydney Pollack, Rob Reiner e Carl Reiner hanno prestato le loro voci nella scena in cui si odono i commenti dei dirigenti dello studio.
La voce di Luke Trimble è di Matt Damon.
Si tratta dell’ultimo film di James Whitmore, passato alla storia per essere stato nominato agli Oscar per un film in cui era l’unico attore, Give 'em Hell, Harry! (1975), un lungo monologo sulla presidenza di Harry S. Truman.
Attore | Ruolo |
---|---|
Jim Carrey | Peter Appleton/Luke Trimble |
Bob Balaban | Elvin Clyde |
Brent Briscoe | Sceriffo Coleman |
Allen Garfield | Leo Kublesky |
Bruce Campbell | Brett Armstrong/Roland |
Amanda Detmer | Sandra Sinclair |
Daniel von Bargen | Ellerby, Agente Fbi |
Martin Landau | Harry Trimble |
Laurie Holden | Adele Stanton |
Jeffrey DeMunn | Ernie Cole, Sindaco |
Brian Howe | Carl Leffert |
Susan Willis | Irene Terwilliger |
James Whitmore | Stan Keller |
Ron Rifkin | Kevin Bannerman |
Hal Holbrook | Doyle, Membro Del Congresso |
Gerry Black | Emmett Smith |
Frank Collison | Investigatore |
Catherine Dent | Mabel |
Shawn Doyle | Saunders, Agente Fbi |
Kris Anderson | Ballerina |
Karl Bury | Bob Leffert |
Cliff Curtis | Ramon Jamon/Khalid |