LA TRAMA DI TALE PADRE TALE FIGLIO
A capo del personale di un importante ospedale americano sta per essere proposto il dottor Jack Hammond, che ivi è uno stimatissimo ed esperto chirurgo. Suo sogno nell'ambito familiare è che il quindicenne Chris diventi un giorno medico come lui. Chris, per la verità più bravo negli sport che in classe, ha un caro amico, nipote di un bislacco zio giramondo, guarito - una volta che si trascinava ferito in piedi deserto - dal capo di una tribù di Navajos grazie ad una potente quanto misteriosa pozione. Càpita che qualche goccia di essa (propinata per scherzo al gatto di casa Hammond, il quale comincia ad abbaiare), sia mescolata per distrazione dal dottor Hammond nel suo Bloody Mary avanti cena, per cui, in un mutuo scambio di personalità, il padre assume il linguaggio e i comportamenti del ragazzo e questi l'autorità e la mentalità del genitore. A ruoli invertiti, Chris stupisce in aula docenti e compagni per la sua preparazione scientifica, perdendo invece il confronto con un aborrito rivale sulla pista dell'atletica, mentre il dottor Hammond si spreca in bambinate, mastica gomma in continuazione, si impappina davanti ad aiuti e malati in corsia, per scatenarsi poi allegramente in discoteca. Alla fine tutto torna in ordine (lo zio girovago fornisce l'antidotoalla pozione); Jack riprend il suo lavoro e sarà primosso; Chris torna (con meno autorità e con vocabolario più ridotto, ma con nuovi successi sportivi) alla sua ragazza, che ora lo ammira anche di più dopo quella incredibile avventura.
