Sotto corte marziale, è un film del 2002 diretto da Gregory Hoblit. “Al di là del coraggio, al di là dell'onore”, è questo il credo del colonnello William McNamara (Bruce Willis), detenuto in un campo di prigionia tedesco, un uomo discendente da una famiglia che vanta una solida tradizione militare da quattro generazioni. Come ufficiale americano più alto in grado, è lui a comandare i suoi compagni di prigionia e a tenere vivo in loro il senso del coraggio e dell'onore.
Responsabile del campo di prigionia è il colonnello tedesco Werner Visser (Marcel Iures), un ufficiale della Luftwaffe severo e spietato, ma dotato di un’aristocratica formazione culturale.
Un giorno viene inviato al campo il tenente americano Thomas Hart (Colin Farrell), un giovane preoccupato più della propria sopravvivenza che della propria missione da soldato, su cui pesa il sospetto di aver svelato ai tedeschi alcune importanti informazioni sugli alleati. Lo scontro tra McNamara e Hart è inevitabile e, sebbene sia un tenente, Hart viene relegato dal colonnello nella baracca della leva, in mezzo alle truppe di soldati.
Poco tempo dopo arrivano al campo altri due prigionieri americani, i tenenti Lincoln Scott (Terrence Howard) e Lamar T. Archer (Vicellous Reon Shannon), appartenenti ai Tuskegee Airmen, il reparto per piloti di colore. Pur essendo due ufficiali, i piloti vengono anch'essi destinati da McNamara nelle baracche della leva e la loro custodia viene affidata al tenente Hart. Si crea subito una forte tensione tra i due ufficiali di colore e il resto della truppa, che obbedisce agli ordini del sergente Vic W. Bedford (Cole Hauser), un soldato cinico e razzista.
La tensione razziale sfocia in tragedia quando qualcuno fa ritrovare un’arma da taglio nella branda di Lamar T. Archer che viene immediatamente giustiziato dai tedeschi. Una notte il sergente Bedford viene trovato ucciso e il tenente Scott viene subito accusato di averlo assassinato per vendicare il suo compagno. A questo punto McNamara chiede al comandante del campo il permesso di istruire una corte marziale per fare luce sull’omicidio.
Il colonnello McNamara, come ufficiale americano più in alto in grado, presiederà la corte marziale e il tenente Hart, in quanto ex studente di legge prima dello scoppio della guerra, verrà incaricato della difesa del pilota. Visser accetta e fornisce il suo appoggio ad Hart, prestandogli una copia del manuale di procedura penale militare di guerra americano.
Ben presto Hart scopre che McNamara sta usando il processo come diversivo per distrarre i carcerieri tedeschi…
"Tra il film processuale e il dramma bellico, 'Sotto corte marziale' è vittima di un montaggio raffazzonato e dell'interpretazione sbagliata di Bruce Willis (McNamara). Per fortuna c'è anche Colin Farrell (Hart). Il regista Gregory Hoblit ('Schegge di paura', 'Il tocco del male') ha fatto di meglio". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 31 maggio 2002)"C'è qualcosa di invecchiato in questo film complicato e impossibile, eppure, nonostante tutto, Bruce Willis con quella faccia da cane cattivo e con i modi brutali, rimane a suo modo sempre bravo e conquista gli spettatori". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 31 maggio 2002)"Più che dalle parti del blockbuster di guerra tipo 'La grande fuga', le analogie vanno ricercate in film come 'Stalag 17' o, addirittura, 'La grande illusione'. L'idea di partenza è far affiorare un episodio di razzismo e mettere al centro dei fatti un soldato di colore circondato dal malvolere dei commilitoni (...) Dando prova di discrete capacità manipolative, per buona parte delle due ore Hoblit ('Frequency') riesce a tenere alti la tensione e l'interesse dello spettatore. Ma è un peccato che la sceneggiatura vada a parare in un finale convenzionale e moralistico, che sventola la bandiera del patriottismo nuocendo alla credibilità del tutto". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 2 giugno 2002) "La recita dell'onore e della giustizia prevede per lo spettatore il passaggio anche dalle forche caudine delle grandi manovre dell'idealismo militare americano, pompato ciclicamente al cinema. Fatta la tara, c'è da divertirsi. Con un impianto teatrale, che sapientemente riesce a offrire anche momenti spettacolari". (Silvio Danese, 'Il giorno', 7 giugno 2002)"La cosa più simpatica del film, tratto da un romanzo di John Katzenbach, è che non ci sono 'buoni': o meglio, gli unici buoni sono i principi dell'eroismo americano che escono illesi e corroborati dalla sporca vicenda della guerra. La storia è appassionante quanto piena di approssimazioni e inverosimiglianze, e dopo una prima mezz'ora da war-movie appassionante, si siede diventando il solito film di stampo processuale, con dialoghi e situazioni retorici e colpi di scena telefonati". (Emiliano Morreale, 'Film Tv', 9 giugno 2002)
Il film è tratto dal romanzo “Corte Marziale” di John Katzenbach, il quale si è in parte basato sull’esperienza di suo padre Nicholas Katzenbach, prigioniero nello Stalag Luft III durante la Seconda guerra mondiale. Sopravvissuto alla prigionia, Nicholas Katzenbach intraprese la carriera politica, diventando Ministro della Giustizia degli Usa durante la presidenza di Lyndon B. Johnson.
Molte riprese sono state effettuate a Praga negli studi di Barrandov, uno dei più grandi e vecchi studi cinematografici d’Europa, dove fu realizzata gran parte della produzione cinematografica tedesca di propaganda nazista.
Attore | Ruolo |
---|---|
Colin Farrell | Tenente Thomas W. Hart |
Bruce Willis | Colonnello William A. Mcnamara |
Marcel Iures | Colonnello Werner Visser |
Terrence Howard | Tenente Lincoln A. Scott |
Cole Hauser | Sergente Vic W. Bedford |
Linus Roache | Capitano Peter A. Ross |
Vicellous Reon Shannon | Tenente Lamar T. Archer |
Maury Sterling | Soldato Speciale Dennis A.Gerber |
Sam Jaeger | Capitano R.G. Sisk |
Scott Michael Campbell | Caporale Joe S. Cromin |
Rory Cochrane | Sergente Carl S. Webb |
Sebastian Tillinger | Soldato Bert D. 'Alce' Codman |
Rick Ravanello | Maggiore Joe Clary |
Adrian Grenier | Soldato Daniel E. Abrams |
Michael Weston | W. Roy Potts |