Toby Teasdale, direttore della Billbury School a Hutton Bushel, nello Yorkshire, e dedito al whisky, è in crisi con la moglie Celia, che chiede di sistemare il giardino al tutto fare Lionel Hepplewick, che se la intende con la cameriera Sylvie Bell ma rifiuta di uscirci perché innamorato della padrona. Convince costei a metter su un'impresa di ristorazione, ma al primo impegno serio la sua dabbenaggine provoca nella donna, già prostrata, una crisi di nervi tale da condurla al ricovero per 5 anni. Al funerale di Joe Hepplewick, padre di Lionel e poeta locale, Celia è in convalescenza. Lionel ha sposato una di fuori e fa il ristoratore. In un secondo finale, Lionel promette a Celia di non abbandonarla, ed allo stesso funerale costei, ricca ristoratrice, ha lasciato Toby sempre più in declino ed ha in Lionel un servile autista. Oppure Toby e Celia tentano di recuperare il loro rapporto con una vacanza in un hotel, ma Lionel, innamorato di Celia, la tormenta con la sua dissennata corte, in veste di cameriere, ma la donna non cede alle sue proposte. Dopo 5 anni, al funerale di Toby, Celia incontra Lionel, sempre più folle, che fa il becchino. Oppure alla Messa per il 50º della scuola Toby esce per un malore, Cecilia lo rimprovera, ed arriva Lionel: ha messo su una compagnia di taxi, e regala un disco a Celia, un garbato ricordo della sua vecchia passione. Oppure Sylvie e Lionel s'incontrano, ma l'uomo rimarca la mancanza di classe della giovane, che decide di occultarsi con l'aiuto di Toby, che le fa leggere i classici inglesi. Ma Joe Hepplewick, curioso poeta-filosofo in sedia a rotelle, ed il figlio, convincono Sylvie a lasciar perdere per fare la madre di famiglia. Sposato Lionel, al funerale del padre di questi rivela all'ancora deluso Toby di averlo segretamente amato. Nell'ultimo finale, la giovane ha lasciato sia Toby che Lionel nonché il paese ed ha intrapreso brillantemente la carriera giornalistica in una rivista femminista. Al 50º della scuola intervista il direttore Toby, ringraziandolo di averle spalancato la porta di una nuova vita. Serie tv, Show e Film su NOW!
"A lungo andare, qua e là, si inciampa in ripetizioni e insistenze che, rallentando i ritmi smorzano un po' l'interesse, e le atmosfere, pur trascorrendo abilmente dallo scherzo buffo al dramma accigliato, stentano in qualche passaggio a coinvolgere, ma Resnais, facendo teatro, dispiega una tale dovizia di invenzioni cinematografiche che, se non il pubblico, almeno i cinefili, non tardano a lasciarsene conquistare: soprattutto quando quella ridda di ipotesi sempre diverse anticipata ogni volta da una didascalia che annuncia, in francese, ou bien, da tradursi oppure, viene poi rappresentata in una provincia inglese dai sapori volutamente ricostruiti e teatrali, con il gusto scoperto della finzione, come si era già visto in Melò." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo' 20 novembre 1994)"Certo, a forza di variare e disseminare, si rischia di divertirsi con tutto e non credere a nulla. E magari una costruzione simile non è così nuova, da Duvivier a Kieslowwski a Nichetti l'avevano tentata già in molti. Ma qui il gioco è così perfetto che Resnais può nascondersi in un dettaglio. Come quando la Azéma, annaspando fra mille diverse possibilità, sbotta: 'Ho bisogno d'ordine, sono figlia di un farmacista!'. Anche il padre di Resnais, guarda caso, faceva il farmacista. Ma non è il solito 'Madame Bovary c'est moi'. Quel personaggio non è Resnais. Siamo noi." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 28 novembre 1994)"'Smoking / No Smoking' non è soltanto un doppio film ma un film doppio. Sembra un gioco di parole ma non lo è, perché la replica attraverso una dimostrazione a contrari è la chiave di volta su cui poggiano le sei commedie 'Intimate Exchanges' di Alan Ayckbourn dalle quali il film è tratto e che come le scatole cinesi si apre a una moltiplicazione in serie di possibilità interpretative. (...) Scena fissa, fondali dipinti, attori con il trucco marcato: tutto rimanda al teatro e al testo originale ma Resnais ne esalta le possibilità sceniche con meccanismi drammaturgici di felice tessitura. Il tutto sulle spalle di due soli attori per sei personaggi, Pierre Arditi e Sabine Azéma, ed egregiamente doppiati da Massimo Dapporto e Roberta Pellini." (Enzo Natta, 'Famiglia Cristiana', 4 gennaio 1995)
- FILM GEMELLO DI "NO SMOKING".- PREMIO CESAR PER IL MIGLIOR FILM (1994).
TRATTO DAL LAVORO TEATRALE "INTIMATE EXCHANGES" DI ALAN AYCKBOURN
Attore | Ruolo |
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Sabine Azéma | Celia Tesdale/Sylvie Bell |
Pierre Arditi | Teasdale/Lione E Joe Hepplewick/ |
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