Un mostro marino viene individuato in una zona del Mar dei Caraibi, dove i suoi spaventosi tentacoli hanno cominciato a mutilare e a uccidere. Lo sceriffo incarica Stella e Bob, due ittiologi, di fare le prime ricerche e, poiché servono al loro natante delle apparecchiature speciali, Peter, un elettronico, gliele mette a punto, onde localizzare l'animale. Ma la barca di Bob è assalita ed egli stesso è ucciso: a mala pena riesce a salvarsi Janet, una paleontologa che, con un fortunato colpo di accetta "in extremis", recupera un pezzo di tentacolo. Un istituto per le ricerche marine viene ora incaricato di studiare il reperto. Una sorpresa, tuttavia, attende gli scienziati: mentre il mostro conta milioni di anni, le sue cellule sono assurdamente giovani. West, che dirige l'Istituto e che è, ovviamente, interessato alla scoperta, si batte peraltro, insieme al suo assistente Davis, il "cattivo" di turno: è lui che ha creato in laboratorio la terribile creatura e che spera di usarla per piani pazzeschi. West scopre la macchinazione, ma ad un tempo si rende conto che l'animale ha la eccezionale capacità di riprodursi da solo, talchè qualsiasi arma possa colpirlo o mutilarlo, non farebbe che provocare una terrificante proliferazione. Solo il fuoco può eliminarlo. Tutti d'accordo - scienziati e Polizia - il mostro viene attirato con uno stratagemma su di un fondale (il bravo elettronico predispone uno speciale marchingegno, trainando in mare un apparecchio con voce da...mostro-femmina, registrata): dopo di che gli agenti circondano l'animale, lottano e finalmente, versati ettolitri di benzina in acqua, riescono ad ucciderlo. Davis e la sua complice amica dovranno pagare il filo delle loro trame.
Il tentativo da parte di un Lamberto Bava che ancora firma con lo pseudonimo del padre di realizzare un thriller d'azione ispirato al spielberghiano "Lo squalo", naturalmente con scarsi mezzi e calcando il pedale del sangue: film di scarso interesse ma professionale. (Teletutto) Diretto da Lamberto Bava è un semplice prodotto di imitazione in cui il mestiere e una qualche furbizia sopperiscono alla mancanza di mezzi e di idee. (Telesette) John Old jr. è Alberto Bava, figlio di Mario. La storia è inesistente, gli attori sono inadeguati, ma dietro la macchina da presa c'è un regista che ama il suo mestiere ed è in grado di far sembrare le cose diverse da quelle che sono. (Francesco Mininni, Magazine italiano tv) Non è dei peggiori del genere, è peraltro un film dignitoso quanto a fattura, non difetta di belle immagini e, se è di produzione nostrana (il regista Old junior è in realtà Lamberto Bava), questo nulla toglie a qualche pregio nella confezione che, in definitiva, tiene viva l'attenzione dello spettatore. (Segnalazioni Cinematografiche)
- IL DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA GIANCARLO FERRANDO E' ACCREDITATO COME JOHN MC FERRAND.
Attore | Ruolo |
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Michael Sopkiw | Peter |
Valentine Monnier | Stella Dickens |
Gianni Garko | Bob |
William Berger | West |
Dagmar Lassander | Janet |