Il film racconta il lacerante conflitto tra due fratelli. Sangue vivo è quello che scorre al ritmo ossessivo con cui, da sempre si percuotono i tamburelli nel Salento, in Puglia. I salentini esprimono ancora oggi i loro sentimenti battendo il tamburello e danzando la "pizzica" fino a cadere in "trance". Con la musica ci si esprime, si comunica, si rende mansueta la forza oscura che alcuni sentono salire dolorosa e incontrollabile dentro di sè. Con la danza si corteggia.
"Con incastri ben dosati si seguono i vari episodi che insieme con la cornice, concorrono a disegnarci i singoli personaggi, quelli come Zimba che ancora sperano e si affannano, in casa, sul lavoro, fra la gente, quelli come l'altro fratello che invece stanno scivolando sempre di più su una china pericolosa sia per la droga sia a causa di pessime frequentazioni. Non potrà, dati i presupposti, mancare la tragedia finale. Forse troppo "detta" e con un sospetto di patetico, ma è il solo difetto di una costruzione narrativa in tutto il resto asciutta e abilmente distaccata, sostenuta da modi di rappresentazione egualmente votati al realismo dai sapori sempre immediati ma dimessi, privi di forzature e di compiacimenti. Li infiamma, trasformandosi quasi in uno stimolo per tutto il resto, quella "pizzica" cantata, ballata ed evocata dai tamburelli che sa ad ogni momento diventare il respiro dell'azione e la fisionomia stessa di quei personaggi di cui, con il racconto, si intendono privilegiare invece solo i gesti e non le psicologie." (Gian Luigi Rondi, Tempo, 8 giugno 2000)"Buone notizie: tra gli scampoli di stagione arrivano alcuni dei film italiani più interessanti dell'anno, quelli che, nell'affollamento caotico delle sale, nei mesi 'caldi' di solito non trovano posto. E a dispetto di un finale che, per retorica, non è a tono 'Sangue vivo' di Edoardo Winspeare risalta per la forza del linguaggio cinematografico, la autenticità degli interpreti, la bella, robusta fotografia, il senso di realtà che ne emana eloquente come un'inchiesta giornalistica, preciso come un'indagine etnografica sul nuovo Sud". (Irene Bignardi, 'la Repubblica', 4 giugno 2000)
- SUONO: BRUNO PUPPARO.- IL FILM E' IN DIALETTO SALENTINO CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO.- LE RIPRESE SONO STATE EFFETTUATE A TRICASE, ALESSANO, LECCE E SULLA COSTA SALENTINA.
Attore | Ruolo |
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Pino Zimba | Se Stesso |
Lamberto Probo | Donato |
Claudio Giangreco | Giovanni |
Alessandro Valenti | Luigi |
Ivan Verardo | Ivan |
Lucia Chiuri | Ada |
Addolorata Turco | Madre Di Pino |
Morena Mighali | Morena |
Edoardo D'Ambrosio | Edoardo |
Anna Dimitri | Maria |
Cinzia Marzo | Teresa |
Antonio Carluccio | Uccio |
Ecco tutti i premi e nomination Nastri d'Argento 2001