Una graziosa pastorella, Nicuzza, viene sedotta dal giovane barone Paolo di San Lario che ha promesso di sposarla. Invece Paolo s'allontana dalla ragazza - che aspetta un bambino - e accetta di sposare, secondo il desiderio dei suoi genitori, una nobile fanciulla. Ma il giorno del matrimonio, il barone viene affrontato e ucciso da Nicuzza. Questa, in carcere, dà alla luce un bambino, che nasce cieco. Più tardi Nicuzza si dà alle facili avventure, nella speranza di procurarsi il denaro necessario al mantenimento ed alla cura del figlio che potrebbe riacquistare la vista con un'operazione di trapianto della cornea e ha bisogno di cure assidue e costose. I genitori dell'ucciso Paolo sono disposti ad adottare il bambino, purché la madre rinunci ad ogni diritto su di lui. Nicuzza prima rifiuta di accettare queste condizioni poi le subisce per amore del figlio. Nel giorno stabilito per l'operazione Nicuzza si avvelena e, prima di morire, chiede al chirurgo che le sue cornee siano donate al figlio.
"E' un lavoro modesto." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 33, 1953)
- E' UN FILM PRESSOCHE' INEDITO CHE NON RISULTA ISCRITTO AL PUBBLICO REGISTRO CINEMATOGRAFICO. - PIERO CASERINI SOSTITUI' ALLA REGIA ANTONINO PIZZI CHE LO AVEVA INIZIATO CON ARTURO GALLEA COME DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA.
Attore | Ruolo |
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Luisa Rossi | Nicuzza |
Marco Vicario | Barone Paolo di San Lario |
Juan De Landa | Parroco |
Enrico Olivieri | Figlio di Nicuzza |
Paolo Iacopozzi | Piero |