Il milanese Giobatta e il romano Righetto, commercianti di pupazzetti bellici, si stanno recando nella capitale della Repubblica sudamericana di Parazuellas ove il siciliano Pasqualino, che non conoscono, dovrebbe favorire il loro commercio. In realtà, Pasqualino, che non conoscono, dovrebbe favorire il loro commercio. In realtà, Pasqualino è presidente di una repubblica in cui, sotto la direzione di Carrillo e della generalessa Carla Marino, si sta per effettuare un colpo di stato a favore di un certo Torres. Questi muore incidentalmente cadendo dal treno per colpa di Righetto; e il romano, stranamente rassomigliante allo scomparso, viene costretto da Carrillo a prenderne il posto per non fare naufragare la rivoluzione. Ma Carrillo, allarmato da un discorso troppo proletario di Righetto-Torres, decide di farlo assassinare e di prenderne il posto Righetto, salvo per merito di un servo che lo ha rivestito di giubbetto a prova di pallottole, libera i tre figli di Paqualino e si rifugia con Giobatta nel castello dello stesso. La battaglia è impari e viene sostenuta da Giobatta con strategia da soldatini di piombo sino a che Carla e Juanita, alla testa dell'esercito femminile, non giungono a salvarli.