Raja, un'orfana, cerca un lavoro onesto. Incontra Fred un ragazzo occidentale che, colpito da lei, la assume. Raja si nega e Fred si sente preso in giro. Raja, intanto, si riconcilia con il fidanzato Youssef, anche lui disoccupato. Temendo di perderla definitivamente Fred assume Youssef come autista e si offre di organizzare il loro matrimonio. Ma Raja si sente umiliata...
"Doillon ha compiuto un'operazione bizzarra, mettendo in scena un film realistico in contesto moderno ma trattato col tocco di una commedia di Marivaux. E' anche perciò probabilmente, che il suo film ricorda quelli di Jacques Rivette, per il continuo ragionare d'amore e la spontaneità degli interpreti più veri del vero". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 29 agosto 2003)"L'atmosfera dovrebbe essere erotica, ma quello che non è riuscito a Bertolucci ne 'L'assedio' riesce ancor meno a Doillon in 'Raja'. La sua idea sarebbe di rinvigorire il frusto tema francese e soprattutto nouvellevaguista dell'amour fou con un'analisi diluita del neocolonialismo, che induce le ragazze marocchine a prostituirsi ai padroni, ma anche a scegliersi per fidanzato un pappone". (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 29 agosto 2003). "Doillon arriva alla temperatura giusta dopo un faticoso accumulo di situazioni ripetitive, di gag con le anziane domestiche ostili alla furba Raja. Ma lo disperde in un finale incerto, senza il coraggio dell'happy end lasciato fuori campo, ma ben visibile fin dall'inizio nella dura lotta condotta da Doillon contro il documentario tipo 'due mondi a confronto', Raja ama Fred. Fine"(Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 29 agosto 2003)
PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 60MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2003), DOVE NAJAT BESSALEM HA VINTO IL PREMIO MARCELLO MASTROIANNI COME MIGLIOR ATTRICE EMERGENTE.
Ecco tutti i premi e nomination Festival di Venezia 2003